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Il premier israeliano contro la risoluzione dell’UNESCO

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Alla risoluzione UNESCO sull’assenza di legame tra lo “Stato ebraico” e il Monte del Tempio, segue l’ira di Benjamin Netanyahu

L’opinione di Al-Quds. Al-Quds Al-Arabi (15/10/2016). Traduzione e sintesi di Marianna Barberio.

In una recente nota indirizzata all’Occidente, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, condanna la risoluzione dell’UNESCO circa l’assenza di legame tra la Moschea al-Aqsa e gli ebrei, considerando una simile affermazione una terribile menzogna che apre la strada alla “disgrazia” (tra cui lo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale).

Per il premier israeliano la ragione di una simile decisione risiede nell’odio verso per gli ebrei, l’“antisemitismo”, che raggruppa quell’élite umana o “progresso umano” (quale l’Occidente nelle vesti di Europa e Stati Uniti d’America) con dei “barbari tiranni tagliateste, oppressori di donne e cacciatori di omosessuali, nonché distruttori della cultura”, ovvero i palestinesi.

Proprio noi palestinesi, in qualità di proprietari di questa terra, potremmo parlare a lungo o scrivere delle menzogne di Israele e dei suoi leader attuali, che continuano ad occupare questa terra dalla Nakba nel 1948, costringendo i palestinesi a pagare il prezzo della “catastrofe”. Anzi, potremmo continuare citando la continua violazione delle leggi umane e internazionali circa l’identità, il lavoro, la previdenza sociale, la costruzione, la confisca di beni e terreni, la demolizione di case, punizioni collettive, tasse esorbitanti fino all’espulsione sistematica – o  meglio vera e propria pulizia etnica – dei  palestinesi dalla propria città.

Apostrofare i palestinesi come “tagliateste, oppressori di donne e distruttori dei tesori della cultura”, non fa altro che riutilizzare lo stesso disco rotto universale divenuto ora lo strumento di organizzazioni razziste e colonizzatrici.

Al pari di Israele, quando definisce lo “Stato ebraico” il rappresentante del “progresso umano” contro quei “barbari musulmani”, procedono nella stessa direzione altri organismi di tirannia, tra cui il regime di Bashar al-Assad in Siria, che a sua volta gioca la carta della “minoranza religiosa” contro l’inclusione sociale dei “terroristi” (termine utilizzato da Netanyahu per etichettare tutti i musulmani), oppure il regime confessionale iracheno o ancora le fazioni razziste occidentali che si definiscono l’“élite umana”, da Vladimir Putin in Russia, passando per Marin Le Pen in Francia, fino a Donald Trump in America.

L’attribuzione da parte dell’UNESCO del carattere islamico al Monte del Tempio, escludendo qualsiasi tipo di legame ebraico, rappresenta una mossa astuta, di cui aveva parlato il filosofo tedesco Hegel, in quanto rivela l’umanità dell’essere umano, la fratellanza e sfida la forza dell’occupazione; tuttavia, potrebbe anche riferirsi ad un’astuzia di altro genere di cui si parla nel Corano: “Essi tramavano intrighi e Allah tesseva strategie, in quanto Allah è il migliore degli strateghi”.

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