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Petrolio e stabilità in Iraq

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Di Walid Khadouri. Al-Hayat (4/11/2018). Traduzione e sintesi di Cristina Tardolini

Le dimostrazioni che hanno avuto luogo a Bassora in Iraq negli ultimi due mesi sono state un evento decisivo nel periodo dopo l’invasione del 2003: gli slogan si sono focalizzati  contro l’assenza dei servizi di base, la disponibilità di acqua potabile e l’interruzione della corrente elettrica. Nel corso di questo ultimo decennio l’economia irachena si è deteriorata e centinaia di miliardi di dollari sono andati persi o rubati. La corruzione dilagante in assenza di trasparenza e responsabilità legale ha fatto sì  che migliaia di professionisti ed esperti iracheni del settore dell’energia emigrassero a causa delle pessime condizioni di vita e di sicurezza. Ma è previsto che la capacità di produzione aumenti nel prossimo futuro: il governo di Adel Abdul Mahdi sta dando priorità nell’approccio del governo per lo sviluppo economico e la ricostruzione, offrendo un approccio adeguato allo sviluppo della capacità produttiva a breve e medio termine. In questo caso, il paese avrà bisogno dell’esperienza di professionisti e il nuovo governo adotterà seri tentativi per riportarli in Iraq e beneficiare della loro istruzione superiore e della loro esperienza internazionale. L’economia nazionale si può ricostruire solo attraverso gli sforzi dei professionisti, le entrate petrolifere e l’eliminazione della corruzione: i partiti religiosi hanno trascurato l’amministrazione dello stato, diffuso la corruzione e marginalizzato il ruolo dei professionisti iracheni. E’ chiaro che è difficile per qualsiasi governo iracheno oggi destinare il 100 per cento delle entrate petrolifere da investire nella ricostruzione. Mentre si pianifica la ricostruzione, si deve riconsiderare la politica dell’occupazione nel settore pubblico, il che significa che è importante continuare a fare affidamento sulle entrate del petrolio e sui professionisti. L’esperienza e il comportamento dei partiti religiosi indicano che la stabilità del paese si può ottenere tramite una politica governativa sull’occupazione: il calo dei prezzi del petrolio tra il 2014 e il 2016 ha impedito al governo di pagare gli stipendi e ha dimostrato il fallimento della politica di assunzione quando i mercati e i prezzi fluttuavano. Infine, la corruzione dilagante ha portato alla perdita di fondi statali e di opportunità per la ricostruzione, e al deterioramento della reputazione dell’Iraq. I partiti religiosi che hanno preso il controllo del governo hanno agito in modo irresponsabile, come l’esperienza ci ha dimostrato; quindi, bisogna porre fine a questo esperimento prima di distruggere ciò che rimane.

Walid Khadouri è uno scrittore iracheno specializzato in questioni legate all’energia

Link all’originale:

http://www.alhayat.com/article/4610423/%D8%B1%D8%A3%D9%8A/%D8%A5%D9%82%D8%AA%D8%B5%D8%A7%D8%AF%D9%8A/%D8%A7%D9%84%D9%86%D9%81%D8%B7-%D9%88%D8%A7%D8%B3%D8%AA%D9%82%D8%B1%D8%A7%D8%B1-%D8%A7%D9%84%D8%B9%D8%B1%D8%A7%D9%82

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