Perché Russia e Iran hanno permesso la distruzione della Siria?

UN High Hopes Analysis SiriaDi Faisal Al-Qassem. Al-Quds Al-Arabi (06/12/2013).

Traduzione e sintesi di Lia Brigida Marra.

Ammettiamo che, come in molti sostengono, vi sia un “complotto universale” contro la Siria teso a distruggerla, disperderne il popolo, smantellarne l’esercito e spogliarla delle sue armi convenzionali e strategiche. Ammettiamo anche che tale complotto abbia effettivamente danneggiato la Siria: città e villaggi completamente rasi al suolo; centinaia di migliaia di morti, detenuti e dispersi; sfollati e rifugiati per oltre la metà dell’intera popolazione siriana; l’esercito disinnescato; il tessuto nazionale sotto minaccia di disintegrazione; l’economia che avrà bisogno di decenni per tornare ai livelli pre-2010.

Cosa desiderano gli alleati del regime siriano, quali Russia e Iran, più di tale catastrofe umanitaria, militare ed economico-sociale? Se erano davvero alleate di Assad, perché Mosca e Teheran hanno lasciato che la Siria raggiungesse un tale livello di distruzione e rovina? Lo avrebbero consentito se non avessero nutrito un interesse in tutto ciò?

Mosca e Teheran si sono rivelate esse stesse nemiche di Damasco: l’hanno venduta spudoratamente. “L’accordo sulle armi chimiche siriane è una mera parte dell’intesa globale USA-Iran”, sostiene Hani, scrittore spesso citato dai seguaci del regime, nel suo blog. “Stretto ufficialmente tra Russia e USA, l’accordo sulle armi chimiche siriane è in realtà un accordo tra Iran e Israele: gli Stati Uniti, consci dell’impossibilità di siglare un’intesa con Teheran senza prima offrire garanzie e rassicurazioni strategiche a Israele, hanno chiesto all’Iran la distruzione e il disarmo chimico della Siria quale precondizione sine qua non all’intesa. L’Iran, deciso a vedersi riabilitato sul piano internazionale ed economico, ha acconsentito. In breve, l’accordo sulle armi chimiche siriane costituisce l’utile netto strategico di Israele; l’accordo sul nucleare iraniano, invece, è il prezzo riscosso da Teheran per aver agevolato l’accordo sulle armi chimiche siriane!”.

Queste parole non provengono dall’opposizione siriana, bensì da un blog notoriamente solidale con il regime di Assad. In quanto tali, esse costituiscono una durissima condanna contro Russia e Iran che, millantando di difendere Damasco, hanno approfittato in maniera machiavellica del calvario siriano per stringere accordi e ridisegnare la regione sul sangue dei siriani. Sarà il tempo a svelare la gravità dell’accordo Kerry-Lavrov sulla Siria, da alcuni paragonato al famigerato accordo Sykes-Picot. Infine, è nostro dovere riconoscere che gli unici beneficiari del dramma siriano sono Israele, Usa, Russia e Iran. Quanto ai siriani, siano essi regime, popolo od opposizione, sono loro i maggiori perdenti.

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