Daily Sabah (09/03/2015). Traduzione e sintesi di Silvia Di Cesare.
Un baraccone politico per gran parte delle ultime sei decadi, la minoranza araba israeliana spera ora di guadagnare forza nelle prossime elezioni parlamentari, con i quattro partiti arabi riuniti sotto un’unica bandiera per la prima volta nella storia.
I sondaggi mostrano che la Lista Araba Unita potrebbe guadagnare il terzo posto e diventare un fattore decisivo nel meccanismo che domina la politica israeliana: la creazione della coalizione di governo.
Molti nella comunità araba, che rappresenta il 20% degli otto milioni di cittadini israeliani, vedono la ritrovata unità come una svolta nella battaglia contro la discriminazione: anche se hanno pieni e eguali diritti, gli arabi israeliani spesso accusano di essere trattati come cittadini di seconda classe.
“Erano anni che aspettavamo che questo accadesse” ha detto Mirna Baransi, 24 anni, studenti di Nazareth, “ora abbiamo più potere e possiamo fare la differenza”.
Gli arabi israeliani sono i discendenti di quei palestinesi rimasti nei territori oggi parte dello Stato di Israele in seguito alla guerra del 1948, quando centinaia di migliaia di palestinesi fuggirono o furono costretti a lasciare la loro casa, rifugiandosi in Giordania, Libano, Siria, Gaza e Cisgiordania.
Quelli che sono rimasti hanno a lungo sottolineato la carenza dei servizi e le assegnazioni inique in materia di istruzione, sanità e alloggiamenti.
Le strade di Umm al-Fahm, una città arabo-israeliana di 48mila abitanti che costeggia la Cisgiordania, sono state tappezzate con cartelli che invitano i residenti a votare per la Lista Araba Unita. “Una causa, un voto”, questo lo slogan che si legge all’entrata della cittadina. Khitam Mahmis, 46 anni, ha detto di non aver mai votato alle elezioni, ma questa volta sarà diverso. “La vita sta peggiorando per gli arabi. Se andremo al ballottaggio con più voti, allora otterremo di più” afferma.
L’unione fa la forza
I partiti arabi non sono mai stati inclusi in un governo ed è improbabile che questo avvenga adesso. Ma la Lista Araba Unita può comunque giocare un ruolo importante dopo queste elezioni.
Solitamente i partiti arabi hanno ottenuto una media di 11 seggi sui 120 seggi della Knesset, il Parlamento israeliano. Gli ultimi sondaggi prevedono che la Lista Araba Unita potrebbe conquistare dai 13 ai 15 seggi alle prossime elezioni. Diventando così il terzo partito nazionale.
Nel sistema parlamentare israeliano, gli elettori scelgono il partito e non i candidati, e il capo del partito solitamente riceve un mandato presidenziale per cercare di formare il governo.
Ayman Odeh, capo della Lista, ha lasciato intendere che il gruppo potrebbe appoggiare Isaac Herzog e la sua Unione Sionista.
In una possibile svolta politica, se Herzog e Netanyahu dovessero ottenere lo stesso numero di voti, sarebbero costretti a formare una “grande coalizione” insieme – come stanno già ipotizzando numerosi sondaggisti. In quel caso la lista di Odeh ritirerebbe il suo supporto a Herzog, diventando così il primo partito d’opposizione, per la prima volta nella storia di Israele.
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