Elaph (14/01/2013). La costruzione di un villaggio palestinese sulla terra confiscata alla Palestina dallo Stato di Israele rappresenta una parte del progetto di riappropriazione della Cisgiordania e di Gerusalemme Est, un nuovo modus operandi della resistenza pacifica palestinese.
Forze di sicurezza israeliane hanno evacuato il villaggio di Bab Al Shams (la porta del sole) costruito da circa duecento attivisti palestinesi in un sito che rientra nei territori del progetto E1, tra la Cisgiordania e Gerusalemme Est. La zona E1 si trova all’interno dei territori classificati come “c” all’interno della Cisgiordania occupata. Un’ area soggetta al controllo israeliano dove è quasi impossibile per i palestinesi ottenere una licenza di costruzione.
Mohammed Khatib membro del comitato del Coordinamento della Resistenza Palestinese ha dichiarato che “l’idea era quella di fare un salto di qualità e di diventare una forza catalizzatrice per tutta la popolazione” . I militanti hanno fatto ricorso al metodo utilizzato dai coloni israeliani che stabiliscono avamposti sulle colline palestinesi durante la notte.
Secondo Abdul Majid Sweilem, analista politico, “Bab al Shams rappresenta una risposta alle politiche israeliane di estrema destra”, aggiungendo che ” non è più possibile parlare di trattative e pressioni internazionali, ma bisogna incominciare a dar peso alla resistenza popolare, democratica e solida”.