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Palestina: espulsione di 1.300 civili

News 01 ago PalestinaAl-Hayat (01/08/13). 1.300 palestinesi sono stati espulsi dai loro villaggi che si trovano nel sud del Monte Hebron in Cisgiordania, su ordine delle autorità israeliane.

I 12 villaggi si troverebbero in un’area adatta agli addestramenti militari.

L’allontanamento degli abitanti di questi villaggi da questa zona, secondo le fonti israeliane, farà risparmiare tempo alle forze dell’esercito israeliano.

È interessante notare che tali villaggi palestinesi esistono da decenni, solo ultimamente le autorità israeliane hanno trovato interessante questa area, considerata adatta per trasformarla in una zona di addestramento militare riservato all’esercito israeliano.

Già nel 2000 Israele aveva deciso di espellere gli abitanti di alcuni villaggi, ma alcuni esperti giuridici israeliani avevano confermato che il trasferimento forzato della popolazione palestinese è contraria alle leggi del diritto internazionale e ciò potrebbe costituire un grave problema difronte alla Corte penale internazionale.

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Roberta Papaleo

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  • La zona assunse straordinario valore strategico (sia economico sia militare) a partire dal 1869 , anno in cui fu aperto il canale di Suez : straordinaria opera ingegneristica che avvicinava l’Oriente all’Occidente. Oltre a questo, nella prima metà del XX secolo, furono scoperti immensi giacimenti petroliferi in tutta l’area e ciò rese ancora più interessante il territorio vicino-orientale per le potenze europee che, bisognose di quell’elemento per la loro crescente industria, approfittarono dei numerosi segni di fragilità dell’Impero Ottomano, nonché dell’esito del primo conflitto mondiale per colonizzare l’intera area, imponendo un’occupazione militare di fatto, atta a garantire lo sfruttamento della zona da parte delle società europee. I conflitti non si sono fermati.