Damasco ritorna alla sua antica bellezza, grazie all’opera di Suad Amiry che prende il titolo direttamente dal nome di questa città.
Il libro, che si potrà trovare a partire da marzo, non si avventura in un tempo troppo lontano nel tempo per far rivivere la capitale siriana. La storia, infatti, è ambientata nel 1926 e racconta le vicende all’interno della famiglia Baroudi.
Jiddo e Teta si sono sposati trent’anni prima e hanno creato una grande famiglia, che vediamo allargarsi sempre di più mano a mano che il tempo scorre.
Una sorta di sagra familiare, dunque, presentata con toni poetici e delicati, che si interessa alle persone dietro ai ruoli familiari di madre, padre, figlia o marito, senza oscurare la bellezza della città che ospita le vicende.
Edito da Feltrinelli, il libro è stato tradotto da Maria Nadotti.
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