El País (12/11/2013). A East New York tre giovani sono stati uccisi. Due di loro erano iraniani, membri della rock band Yellow Dogs, fuggiti dal loro paese nel 2010.
Un anno prima erano stati protagonisti del film “I Gatti persiani”, del regista Bahman Ghobadi, che racconta la storia, a metà tra realtà e finzione, di un gruppo rock che suonava illegalmente a Teheran dove questo genere di musica è vietata.
Negli ultimi tre anni a New York i ragazzi si esibivano in locali conosciuti come il Brooklyn Bowl o il Knitting Factory.
Le versioni sul crimine sono discordanti: per la polizia un membro della band avrebbe sparato ai suoi compagni uccidendone tre e ferendone un quarto. Il manager Ali Salehezadeh afferma invece che nella sparatoria sono morti due giovani della band, un musicista esterno e che è stato ferito un artista di 22 anni. Vivevano tutti al 318 di Maujer Street.
L’omicida, membro di un altro gruppo iraniano, i Free Ways, si è tolto la vita. Il commissario incaricato dell’indagine parla di un problema di denaro e debiti.