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Netanyahu: il muro nella Valle del Giordano

Netanyahu valle del giordanoAl-Hayat (03/11/2013)

Traduzione di Omar Bonetti.

Un articolo comparso sul quotidiano israeliano Maariv ha riportato che il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha deciso di costruire un “muro di sicurezza” nella parte della Valle del Giordano che si trova in Cisgiordania, chiedendo che questa zona rimanga sotto il controllo permanente delle FDI.

La decisione di Netanyahu fa da sfondo al punto morto che le negoziazioni tra Israele e Palestina hanno raggiunto. Nello specifico,Tel Aviv ha chiesto di poter mantenere il controllo sui checkpoint presenti al confine con la Giordania anche con la fondazione di uno Stato palestinese. Non stupisce che la richiesta sia stata negata dalla controparte.

Il giornale ha aggiunto che Netanyahu emanerà un decreto per la costruzione del muro nella Valle del Giordano dopo che i lavori alla barriera difensiva tra Israele e l’Egitto saranno completati. Parallelamente il Premier israeliano ha ordinato di velocizzare la costruzione di una struttura analoga nelle alture del Golan, lungo la linea di cessate il fuoco con la Siria. Secondo Maariv, infatti, diversi ministeri israeliani avrebbero iniziato ad esaminare i requisiti necessari per l’avvio dell’opera.

Infine, nell’articolo riportato in Maariv si precisa che una delle ragioni principali di questo nuovo progetto si nasconde nei numerosi rifugiati siriani che fuggono in Giordania. Effettivamente, secondo Netanyahu, la chiusura delle frontiere nella valle impedirebbe che i profughi possano penetrare in territorio israeliano. Analogamente, il premier è convinto che la costruzione di un nuovo muro farà da monito ai palestinesi, convincendoli che Israele sarà la sola a proteggere i confini orientali nella valle e non si ritirerà da questa zona, anche con la fondazione di uno Stato palestinese. Questo è quello che Netanyahu ha ripetuto in ogni suo discorso e dichiarazione dopo (ma anche prima) la ripresa delle negoziazioni con i palestinesi. In altre parole, Israele s’imporrà unilateralmente a fatto compiuto e la Palestina potrebbe diventare una Stato letteralmente isolato.

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