Di Nasr al-Majali. Elaph (29/01/2014). Traduzione e sintesi di Valerio Masi.
Infiammano le proteste contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu per via della relazione di suo figlio Yair con una ragazza norvegese, Sandra, conosciuta all’università in Israele.
Il motivo della protesta risiede nella fede religiosa di Sandra, che non è ebrea e che per questo ha diviso l’opinione pubblica dello Stato ebraico. La destra ultraconservatrice ha infatti accusato in modo diretto il primo ministro attraverso la dichiarazione di Arieh Derry: “Se le voci fossero confermate, sarebbe un dolore per tutti noi, dal momento che proprio Netanyahu è divenuto un simbolo per tutti gli ebrei”.
La notizia ha da pochi giorni iniziato a fare il giro della rete, dopo le parole di Netanyahu alla sua controparte norvegese in cui confessava che il figlio frequentava una ragazza della sua stessa nazionalità, a cui Yair aveva anche fatto visita nel Paese scandinavo.
Anche l’organizzazione israeliana Lehava, che ha come scopo quello di impedire i matrimoni tra ebrei e non ebrei, ha denunciato pubblicamente la relazione di Yair con Sandra. Il messaggio postato su Facebook ha toccato quota 16.000 commenti, molti dei quali contrari alla relazione. L’organizzazione ha continuato sostenendo che “il ragazzo ha una relazione con una donna non-ebrea e suo padre è fiero di questo, legittimando di fatto la distruzione del popolo ebraico”.
Allo stesso tempo, diversi politici hanno preferito glissare sull’argomento ed evitare polemiche, come Star Shaffer del partito laburista che ha affermato che “la maggioranza del popolo israeliano non ritiene che questa vicenda un problema, poiché ci sono problemi molto più seri; quello che mi preoccupa è quello che fa suo padre, Benjamin Netanyahu. Dovremmo anche essere felici che questa ragazza norvegese sia venuta a studiare in Israele e abbia dedicato del tempo ad imparare di più sul nostro paese”.
C’è da notare, infine, che i matrimoni civili sono vietati in Israele, dal momento che esiste solo la possibilità di sposarsi con rito religioso e solo se entrambi i partner sono di fede ebraica.
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