Politica

Musulmani in Regno Unito: la lotta all’integrazione

arabi e musulmani UK

Di Yara al-Wazir. Al-Arabiya (07/05/2016). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo.

Sadiq Khan è diventato il primo sindaco musulmano di Londra. Questo è l’ultimo di una serie di significativi fatti accaduti nelle ultime du settimane: Malia Bouattia è diventata la prima donna musulmana a essere eletta a capo dell’Unione Nazionale degli Studenti nel Regno Unito. La stessa settimana, Madiya Hussain ha confezionato la torta per i 90 anni della Regina.

Il 4,8% della popolazione britannica è composta da musulmani, ma un sondaggio del 2013 ha rivelato che più della metà degli inglesi pensa che la nazione perderà la sua identità se questa percentuale dovesse salire. L’opinione pubblica nei confronti dei musulmani in Gran Bretagna è spesso negativo in maniera preoccupante: per quanto lottino per integrarsi o per quanto successo abbiano a livello culturale, sociale ed economico, non cambia molto.

I musulmani in terra britannica vengono continuamente accusati di non fare abbastanza per integrarsi. Resta il fatto che le persone non possono integrarsi se non vengono accettate. Quindi, ciò che rende così difficile l’integrazione per i musulmani non è una mancanza di volontà, quanto gli ostacoli che incontrano sul loro cammino. Inoltre, non va dimenticato che quando si parla di integrazione non si sta parlando solo della sfera culturale, ma anche e soprattutto di quella economica.

Secondo un rapporto rilasciato dal Muslim Council of Britain, il 21% dei musulmani in Regno Unito (in contrasto con la media nazionale del 4,3%) non hanno mai lavorato. Questa situazione, scioccante a livello statistico, è però compensata da un altro dato: infatti, il 18,2 percento della popolazione musulmana in Gran Bretagna studia a tempo pieno, contro la media nazionale dell’8.2%. Se questi studenti riuscissero ad ottenere pari opportunità di lavoro una volta laureati, potrebbero migliorare le statistiche sulla partecipazione dei musulmani all’economia britannica.

Forse Sadiq Khan, Maila Bouattia e Nadiya Hussain non hanno lottato tanto solo perché musulmani, ma perché sono musulmani che vivono nel Regno Unito. Ora che Londra, una delle principali capitali del mondo, ha eletto un sindaco che è anche un musulmano, forse la lotta per l’integrazione verrà riconosciuta meglio.

Yara al-Wazir è un’attivista per i diritti umani e fondatrice di The Green Initiative ME e partner di Sharek Stories.

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