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Morsi non ha salvato né se stesso né l’Egitto

Proteste contro MorsiDi Tariq Al-Homayed. Asharq al-Awsat (01/07/2013). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello.

Quali che siano le ripercussioni degli eventi di oggi in Egitto, la storia scriverà che l’attuale presidente, il dottor Mohammed Morsi, non ha saputo salvare se stesso, i Fratelli musulmani e l’Egitto. Lo farà nello stesso modo in cui i libri di storia raccontano di come l’ex presidente, Mohammed Hosni Mubarak, non è stato capace di salvare se stesso e il suo partito.

L’ultimo (e lungo) discorso presidenziale è stato un disastro politico. Ha liberato i suoi oppositori e, nell’attaccare tutti risparmiando solo l’esercito, è riuscito a dissuadere persino coloro che erano neutrali. Inoltre, il discorso ha unito contro il Presidente non solo gli oppositori politici ma anche le istituzioni. Morsi non ha fornito soluzioni o concessioni poiché non era in grado di migliorare le prospettive politiche egiziane.

Qualunque cosa accada oggi, è chiaro che il Presidente ha perso l’occasione di salvare l’Egitto, se stesso, e i Fratelli musulmani. In un anno di governo non sono stati fatti sforzi per includere gli avversari, per mantenere l’alleanza con i salafiti e nemmeno per rassicurare gli egiziani che lo avevano votato.

La Fratellanza ha fatto un errore dopo l’altro: ha infiltrato e sommerso le istituzioni giudiziarie di Al-Azhar, l’economia ed i media. Non bisogna poi tralasciare gli avvenimenti che hanno accompagnato la stesura della Costituzione. Tutto questo è stato fatto senza un tentativo serio per migliorare la situazione del Paese. La Confraternita nella sua ascesa al potere minacciava di estendere la sua influenza su tutti gli aspetti dello Stato commettendo un errore fatale giacché gli egiziani percepivano che ciò che la Fratellanza stava facendo lasciava intendere che questa non sarebbe più uscita dal governo.

Di conseguenza i Fratelli Musulmani, e Mohammed Morsi prima di loro, hanno perso ogni occasione per rassicurare tutti e per raggiungere dei risultati concreti. Hanno rischiato la pace sociale e non sono riusciti a fermare lo spargimento di sangue. E oggi, i Fratelli Musulmani si trovano di fronte strade piene di manifestanti divisi, un esercito in stato di allerta e un’economia sull’orlo del collasso. Nonostante ciò continuano a mobilitare i loro discepoli piuttosto che provare a sdrammatizzare la situazione, nel frattempo Morsi continua a sprecare le opportunità a disposizione per salvare il salvabile: se stesso, il suo partito o l’Egitto. Il meglio che il Presidente potrebbe fare ora è chiedere le elezioni anticipate prima che sia troppo tardi, il che potrebbe essere anche una settimana. Dopotutto una settimana è un tempo lungo in politica.

È quindi chiaro che la storia scriverà che Morsi non ha salvato se stesso, il suo partito o il suo paese, tutti elementi che pagherebbero un prezzo elevato qualora il Presidente dovesse essere rovesciato. Quanto ai Fratelli musulmani, proprio come la loro ascesa è avvenuta collegialmente in tutta la regione così la loro caduta potrebbe essere altrettanto collettiva.

 

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