Di Mukhtar Mohammed Yahya. Al-Araby al-Jadeed (19/11/2015). Traduzione e sintesi di Paola Conti.
La Mauritania si prepara a celebrare il 55° anniversario della sua indipendenza dall’occupazione francese, che risale al 28 novembre 1960. Agli occhi di molti mauritani, però, trattasi di un’indipendenza imperfetta poiché oltre a ciò che ha lasciato la Francia in termini di dipendenza economica e politica, persistono nel Paese problemi culturali legati alla lingua e all’identità.
Nel passato le tradizionali istituzioni educative della Mauritania, chiamate Mahāzar, erano fonte di forza della lingua araba, contrastando l’educazione francese promossa, invece, dall’occupazione al fine di consolidare la lingua e la cultura dei francesi.
Successivamente arrivò l’indipendenza, le scuole ed i loro corsi si mantennero tali per lungo tempo prima che i regimi militari successivi divisero i programmi d’insegnamento in due sezioni: araba e francese.
Questa situazione passata gettò ombre sullo scenario culturale della Mauritania, ponendo domande di identità e appartenenza sociale. Tutte le fonti della cultura antica erano arabe di lingua e pensiero, ma gli intellettuali con l’idioma dell’occupante miravano a fare di quest’ultimo la lingua del Paese.
Nacquero, così, due movimenti: uno arabo mirante a preservare la propria lingua madre e uno “nero” che elogiava la cultura e la lingua francesi.
La questione assunse sfumature etniche, poiché i neri ritenevano che la lingua francese fosse quella adatta per essere la lingua del loro Paese, mentre gli arabi adottarono un orientamento opposto ovvero rafforzare l’arabo come lingua ufficiale. In tale contesto il professore universitario Ahmad Habibullah afferma: “Il fatto strano in tale faccenda è il grande ruolo storico che giocarono le tribù dei neri nella diffusione e difesa dell’arabo”. Habibullah aggiunge: “L’arabo era prevalente prima che i francesi imponessero le loro scuole e la loro lingua, poiché le Mahāzar insegnavano la lingua araba, la religione e la shari’a.
D’altra parte la disoccupazione assale un gran numero di giovani mauritani poiché l’amministrazione e gli uffici governativi non accolgono se non chi ha un eccellente conoscenza del francese. Tale fatto che spinse molte persone ad istruire i propri figli in francese, contribuì alla nascita di generazioni di arabi negli anni Settanta, Ottanta e inizi Novanta, che utilizzavano il francese ed aderivano alla sua difesa e a quella della cultura occidentale di cui tale lingua è portatrice.
Il ricercatore in lingua araba dell’Università di Nouakchott, Muhammad Fal al-Sheikh, spiega i motivi di tale separazione affermando: “Tra le altre cose l’importanza attribuita dai neri allo studio della lingua francese e alla sua cultura li rese più dipendenti dall’Occidente dotandoli di pensieri diversi dai quelli degli arabi e dalla loro cultura. I curricula scolastici dagli anni Ottanta hanno permesso l’esistenza dei due percorsi, gli arabi studiavano con l’arabo e si specializzavano in campi di letteratura e lingua all’università, mentre i neri facevano il contrario, ciò ha portato alla separazione tra chi considera la Mauritania di identità e cultura araba e coloro che la fanno risalire alla sua origine africana e alla cultura francese”.
Possiamo notare più chiaramente questa divisione nell’Università di Nouakchott, micro-modello di questo conflitto. Nel 2012 ci furono gravi scontri etnici tra studenti arabi e studenti neri durante le elezioni studentesche, il tutto favorito dall’isolamento degli studenti neri in unioni studentesche che ne vietano la partecipazione ai “non neri” e dagli studenti arabi che aderiscono ad unioni studentesche aventi orientamenti ideologici e tendenze diverse.
Molti ricercatori fanno risalire le fondamenta di questa divisione all’attività sindacale degli insegnanti neri, inizi anni Sessanta, che condusse, alla fine degli anni Ottanta alla nascita del movimento delle Forze di Liberazione Africane della Mauritania, il quale rivendicava maggiori concessioni a favore dei neri della nazione.
Mukhtar Mohammed Yahya è un giornalista mauritano. Ha lavorato per l’agenzia di stampa nazionale e anche come documentarista per un canale televisivo privato. Si occupa anche di critica letteraria e cinematografica.
I punti di vista e le opinioni espressi in questa pubblicazione sono di esclusiva responsabilità degli autori e non riflettono necessariamente il punto di vista di Arabpress.eu
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