di Khalid Abdalla (Mada Masr 03/09/2013). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio.
Masmou3 è iniziata non appena è scoccato il coprifuoco. L’idea è semplice: se rifiuti di scegliere tra fascismo mascherato da religione e l’apparato statale di Mubarak truccato da nazionalismo, il silenzio non è abbastanza. Fa’ sentire la tua voce: ogni notte, alle nove di sera, afferra una pentola e falla risuonare colpendola per cinque minuti. Annuncia la tua posizione, e invita gli altri o a mettersi contro di te o a stare dalla tua parte. Afferma che la tua condanna verso i crimini di entrambe le parti non implica che tu le ritenga equivalenti in tutto – che è possibile per due parti essere sbagliate per diverse ragioni, e che, comunque, nessuna delle due ti rappresenti.
Col tempo il tuo suono viaggerà. Troverai persone che non conoscevi che saranno d’accordo con te, e altre che la penseranno diversamente ma rispetteranno la tua opinione. Gradualmente, ti farai sentire, saprai di non essere solo. E quando la tua voce si sentirà, potrai perfino essere ascoltato. In meno di una settimana si sono sentiti dei colpi di pentole nei quartieri del Cairo, di Alessandria, Marina, Ismailia, Miniya e perfino tra le comunità egiziane all’estero. In soli 6 giorni, la pagina Facebook di Masmou3 si è guadagnata più di 16 mila Mi piace. Lancio di canzoni, video caricati, foto condivise, riunioni nelle case della gente e tanto frastuono di pentole: eppure i media egiziani in arabo non ci hanno menzionati. Perché?
Perché ci hanno messi a tacere, e ci stiamo mettendo a tacere anche da soli. Perché oggi le due parti in gioco hanno adottato la retorica del più grande versatore di sangue arabo, George Bush, proclamando che si è “con noi o contro di noi in questa guerra al terrore”. Perciò prendiamoci una piccola pausa, ignoriamo lo Stato, ignoriamo la Fratellanza, e pensiamo semmai al Paese, al futuro, ai princìpi e alla complessità di ciò in cui crediamo davvero. Perché se non lo facciamo, il prezzo sarà il sangue, e ancora sangue – il sangue di chiunque.
Masmou3 è una campagna per uscire dai binari, ed il primo passo è fare rumore dalla propria finestra alle nove di sera. La strada ci ha dato prova d’essere la garanzia del nostro cammino, ma pur essendo un mezzo per raggiungere i nostri obiettivi, non rappresenta l’intero viaggio. Il silenzio attuale per le strade non riflette ciò che alberga nei nostri cuori. Per questo la partecipazione a Masmou3 è molto di più che colpire del metallo. Ci si sta costruendo una comunità, si sta partecipando allo sviluppo di un discorso diverso. Con Masmou3 si ripone fiducia nelle persone di questo Paese, e si confessa che, se anche non siamo certi di come arriveremo alla meta, crediamo nella saggezza del popolo.
La nostra via non è quella del sangue, ma se il sangue dovesse seguirla la nostra via non sarebbe lo stesso fondata sull’idea che se uccidiamo abbastanza persone saremo in grado di metterle a tacere. Nostro dovere è quello di fermare l’escalation, con tutti i mezzi. L’unico modo di far abbassare le armi è convincere chi le impugna che lasciarle è più conveniente che tenerle alzate. Essere Masmou3, ascoltati, significa avere una voce nel campo della giustizia, dell’economia, della politica. Un buon processo elettorale, un buon parlamento, un buon sindacato, una buona stampa: tutto ciò rientra nell’essere Masmou3, ascoltati.
Nell’oscurità più nera dei silenzi, dobbiamo essere Masmou3, altrimenti nel nostro futuro resterà solo quell’oscurità e quel silenzio. Masmou3 è un invito fondato sul sogno del 25 gennaio. Un invito a tutti coloro convinti che il vero binario in Egitto non sia formato da Fratellanza e Stato di polizia, ma tra chi lotta per i vecchi dogmi autoritari da un lato, e un ventaglio di movimenti sociali con un’agenda umanista dall’altro. Dovunque ti trovi, unisciti a noi facendo rumore alle nove di sera, e fa’ che la tua voce continui ad essere Masmou3, ascoltata, come parte della tua battaglia più ampia.
Pagina Facebook della campagna Masmou3: https://www.facebook.com/masmou3
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