Alif Post (17/02/2013). Nell’università Juan Carlos di Madrid si è svolto venerdì un seminario sulla libertà d’espressione in Marocco. Giornalisti ed accademici hanno ribadito con forza la necessità di dare appoggio alla stampa affinché sia in grado di svolgere il proprio ruolo nella costruzione della democrazia marocchina. Il titolo dato all’incontro è proprio “Il diritto alla libertà d’espressione in Marocco” e ad organizzarlo è stato il Forum spagnolo-marocchino per la giustizia. Il seminario ha messo in luce le concezioni legate alla libertà d’espressione presenti nella nuova Costituzione marocchina, insieme a una panoramica su come questo diritto è stato vissuto nel Marocco degli ultimi decenni.
Il movimento 20 febbraio è stato citato come esempio positivo nel suo promuovere la libertà d’espressione, per il modo in cui affronta temi spinosi senza andare per il sottile. Tra le considerazioni espresse nel corso del seminario, si è fatto presente come, oltre al controllo esercitato dal potere e all’influenza tra le altre della sfera religiosa, ad aver rallentato lo sviluppo della libertà d’espressione in Marocco è la mancanza di una classe media e della volontà di un rendimento politico-intellettuale. Inoltre è emerso che la stampa indipendente in Marocco, tra giornalismo online e social network, ha dato un’ottima impronta alla libertà d’espressione e che ci sono molti giornalisti indipendenti ed attivisti che affrontano e scrivono di ogni argomento, compresa la corruzione, sfruttando la natura meno controllabile di internet.