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Maqam, nigun… antiche storie di intrecci musicali arabo-ebraici e non solo

Per i miei cari lettori, propongo un altro articolo derivato dalla lettura di “Storia degli strumenti musicali”, di Curt Sachs.

Molto interessante l’intreccio evidenziato tra maqamat arabi e formule melodiche ebraiche ma non solo, come vedremo. Nāga e nāgan, in ebraico, indicano una cosa suonata, una melodia. Interessante il raffronto con il greco krûo, che significa “percuotere” e, in particolare, “percuotere le corde”, come nāga e nāgan. Il termine greco krûma, derivato dalla radice del verbo suddetto, non indica alcuno strumento musicale bensì qualcosa che dipende dall’azione del verbo stesso. Proprio come nel caso di nāga e nāgan, krûma si riferisce a qualcosa di suonato, una melodia.

La parola ebraica nigun, postbiblica e derivata da nāga, ha proprio questo significato: un modello melodico.

In generale, la musica orientale è sempre stata caratterizzata, e lo è ancora, da “disegni” o schemi melodici ben definiti. Sachs paragona questi schemi melodici agli ordini, o stili architettonici greci: ognuno di loro sottostava a regole che l’artista era tenuto a rispettare e solo in quell’ambito poteva esprimere ed esercitare la propria creatività. Così anche in musica, le melodie appartenenti alla stessa scala e, quindi, aventi carattere simile, soggiacciono allo medesimo schema melodico e chi compone è tenuto a sottostare a tale schema.

Questo è tipico dei maqamat arabi ma, ancora prima, valeva per i ragas indiani. Curt Sachs osserva che la lista dei maqamat arabi ha molte interessanti somiglianze con i titoli di Salmi ebraici dai nomi strani. Soffermiamoci sulla parola ngῑnÓt, che appare come titolo dei Salmi 4; 54; 55; 61; 67; 76); ngῑnÓt ha-sminît si riferisce ai Salmi 6 e 12.

Osserva Sachs che, proprio come gittίt (Salmi 8; 81; 84) deriva dall’associazione con un luogo geografico, ossia va inteso come “proveniente da Gat”, anche gli Arabi hanno maqamat geografici, come isfaban, nahawand, rehaw.

Un’altra somiglianza riguarda l’uso di ricorrere a numeri ordinali. Anche gli Arabi, quindi, usano per i loro maqamat termini come siga (il terzo), il aširân (il decimo).

Continua Sachs scrivendo:

“In corrispondenza di termini generali come “eredità” o “torchio per l’uva”, i maqamat hanno titoli quali mahur =saltando, o ‘ušaq =passione; e per “la cerva dell’aurora” dispongono del “casto amore della daina”. Combinazioni curiose e apparentemente prive di significato, come “morire-bianco” trovano giusto contrappeso in composti arabi del genere di hijaz-kar, bayat-šuri, rast-šanbar, esprimenti al combinazione di due maqamat.”

(Curt Sachs, La storia degli strumenti musicali, Oscar Mondadori, 2010, pag. 141).

Le note del maqam hijaz-kar

Taksim sul maqam hijaz-kar eseguito da Omar Bashir

Sito dedicato ai maqamat 

Curt Sachs vuole poi verificare le sue intuizioni, alla luce del fatto che sia i maqamat che i ragas “appartengono a determinati caratteri”, cercando di ravvisare analogie di carattere, appunto, laddove i titoli dei Salmi sono simili. Pur affermando che la quantità di materiale a disposizione, per una tale indagine, è limitato, i risultati sembrano incoraggianti al nostro autore. Prendendo in esame gruppi di Salmi con almeno tre titoli simili, egli nota che gli otto Salmi ngῑnÓt (per rimanere in tema con i  titoli succitati), sono preghiere di salvezza. Quelli gittίt sono invece composizioni giubilanti, gioiose.

Si tratta di un argomento sicuramente non facile e che meriterebbe di essere approfondito. Affascinante è tuttavia il legame tra i maqamat e gli schemi melodici ebraici e greci con determinati “caratteri”, e che si evince già nelle poche pagine scritte in merito da Sachs, nel suo libro. Si tratta di quello che o Greci chiamavano Ethos e che, come concetto, era ben conosciuto e praticato in tempi molto antichi in ambito semitico e medio-orientale, tanto che la musicoterapia ha origini antichissime.

Un caro saluto e a presto con altri articoli

Cinzia Merletti

 

About the author

Cinzia Merletti

Cinzia Merletti è musicista, didatta, saggista. Diplomata in pianoforte, laureata in DAMS, specializzata in Didattica e con un Master in Formazione musicale e dimensioni del contemporaneo. Ha scritto e pubblicato saggi sulla musica nella cultura arabo-islamica e mediterranea, anche con CD allegato, e sulla modalità. Saggi e articoli sono presenti anche su Musicheria.net. Ha all'attivo importanti collaborazioni con musicisti prestigiosi, Associazioni culturali e ONG, enti nazionali e comunali, Conservatorio di Santa Cecilia, per la realizzazione di eventi artistici, progetti formativi ed interculturali tuttora in corso.

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