El Watan (11/03/2013). Se l’intervento militare francese ha permesso di togliere il Mali dalle grinfie dei gruppi terroristici e di elaborare un assestamento sicuritario nella regione dell’ Azawad, sul piano politico il paese deve ancora affrontare un avvenire pieno di incertezza.
Questa incertezza è accentuata dalla riluttanza mostrata dalle autorità provvisorie attualmente al potere a Bamako di fissare una deadline al periodo di transizione e di avviare un dialogo con le popolazioni del Nord. Tutti sono d’accordo che solo attraverso delle elezioni democratiche, e quindi con l’istallazione di un potere legittimo, si potrà riuscire a trovare una soluzione alla crisi che più da un anno attanaglia il paese.
É in quest’ottica che il ministro della difesa francese Jean-Yves Le Drian ha esortato il Mali a indire le prossime elezioni per il prossimo Luglio. Il leader del Movimento Nazionale per la Liberazione dell’Azawad è molto pessimista verso il prossimo futuro. Sopratutto dopo che la Comunità Economica degli Stati della Africa Occidentale ha deciso di porre il requisito del disarmo dei Touareg come prerequisito per la partecipazione a qualsiasi negoziato.
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