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Lo Stato Islamico non è solo una “banda armata”

Di Jean-Pierre Perrin. Libération (12/1072014). Sintesi di Giusy Regina.

“Vi pregherei di smetterla di chiamarlo Stato Islamico. Non c’è nessuno stato e non si adatta a nessuna struttura”. Con queste parole il deputato europeo Jean-Luc Mélenchon ha risposto a chi gli ha chiesto circa la partecipazione della Francia alla coalizione internazionale contro l’ISIS, durante un’intervista alla nota emittente radiofonica RTL lo scorso venerdì. Anche il presidente francese Hollande e il ministro degli Affari Esteri Laurent Fabius hanno iniziato di recente a chiamare l’organizzazione jihadista col nome in arabo, DAISH (داعش, Al-Dawla Al-Islamiya fi al-Iraq wa al-Sham).

Ma, contrariamente a quello che afferma l’eurodeputato, l’ISIS ha espresso la sua volontà di creare uno stato proprio all’indomani della presa di Mossoul, avvenuta il 10 giugno scorso. Abu Bakr al-Baghdadi infatti si è autoproclamato califfo di una moschea storica della città, lanciando un appello a medici, ingegneri e militari ad unirsi allo Stato Islamico la cui futura capitale sarà Baghdad. Certo lo Stato Islamico ha come costituzione sempre la Sharia, ma in questo l’Arabia Saudita non si differenzia poi molto.

Ed è ancora la formazione di uno stato la caratteristica principale che rende l’ISIS diverso da al-Qaeda, che invece si accontenta di avere basi in Afghanistan e in alcune zone tribali pakistane. L’ISIS rivendica un territorio tra l’Iraq e la Siria, con l’obiettivo di ricreare l’antico territorio del califfato.

Parlare di “banda armata” non rende certo l’idea di una forza che ad oggi conta circa 30mila uomini e che probabilmente include anche vecchi ufficiali superiori dell’esercito e dei servizi segreti di Saddam Hussein.

In realtà non è affatto la prima volta nella storia dell’Islam che nasce un movimento del genere. Alcuni studiosi infatti collegano l’ISIS più che al wahhabismo (dominante in Arabia Saudita) al kharigismo, che considerava il jihad il sesto pilastro dell’Islam. A quei tempi l’esercito di Ali inflisse una sanguinosa sconfitta ai kharigiti durante la battaglia di Nahrawân, vicino Baghdad, nel 658. La storia si ripeterà?

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