El Watan (04/01/2013). Due anni dopo la rivoluzione che ha spodestato il dittatore Muammar Gheddafi, le autorità libiche vengono criticate per la loro incapacità nell’effettuare delle riforme. Gli appelli a manifestare il 15 febbraio si moltiplicano fino ad arrivare, in alcuni casi, a reclamare una “seconda rivoluzione”. Le autorità hanno messo in allerta i loro servizi di sicurezza per impedire di evitare che si creino situazioni non controllabili in occasione dei festeggiamenti per l’anniversario della “rivoluzione del 17 febbraio”.
Le rivendicazione vanno dal “mettere al bando i responsabili del vecchio regime” alla “caduta del nuovo regime”, passando per la dissoluzione delle milizie armate o la riforma dell’istruzione superiore. Un volantino che gira per Tripoli invita quindi alla “sollevazione popolare” e alla “disobbedienza civile” per “far cadere il regime”, incoraggiando i libici a fare delle riserve di carburante in previsione di una paralisi del paese a partire dal 15 febbraio.