Tripoli Post (14/11/2012). Il Fondo monetario internazionale (FMI) ha diffuso l’11 novembre scorso a Dubai dei prospetti che mostrano una potenziale crescita nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa. Dal 3.3 percento nel 2011 al 5.1 percento nel 2012: è questo il dato di crescita che emerge dallo studio, che sottolinea come gran parte di tali risultati sia da ascrivere alla ripresa post-conflitto della Libia.
Il settore è soprattutto quello dell’esportazione petrolifera: il FMI rivela che la ripresa libica nella produzione di idrocarburi è avanzata raggiungendo quasi il 90 percento del livello pre-conflitto. Questa tendenza sta aiutando il Paese a riavviare l’attività economica in senso ampio. A giugno 2012, dice il FMI, il rendimento di idrocarburi ha superato i 1.52 milioni di barili al giorno, dai 166 mila barili che invece riusciva a produrre nel periodo di conflitto del 2011.
Un risultato è che il PIL reale dovrebbe ora crescere toccando punte record del 122 percento nel 2012, dopo la precedente contrazione che l’aveva fatto scendere al 60 percento nel 2011. Basandosi su un miglioramento nella situazione della sicurezza, ci si aspetta che anche la crescita economica rimarrà robusta: un tasso stimato del 17 percento nel 2013, e poi il 7 percento ogni anno nel triennio 2014-17.