Di Nasseral-Majali. Elaph (11-2-2017). Traduzione e sintesi a cura di Raffaele Massara.
Nella mattinata di venerdì 9 febbraio, i diplomatici statunitensi hanno reso noto che il proprio Paese si opporrà all’intenzione, da parte del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Gutierrez, di nominare il palestinese Salam Fayyad a capo della delegazione che si occuperà di mediare tra le fazioni rivali in Libia cercando un accordo politico e sostenendo un governo di unità nazionale.
La neoeletta delegata americana Nikky Haley ha fatto sapere che Washington rifiuterà la nomina di Fayyad in nome del sostegno a Israele. La delegata repubblicana ha dichiarato la delegata che “per un lunghissimo periodo i lavori delle Nazioni Unite sono stati ostacolati dalla “lobby palestinese” che ha influenzato l’Organizzazione in maniera iniqua”. Con gran disappunto riguardo la possibile nomina di Fayyad, ha aggiunto: “D’ora in avanti, la nostra nazione sosterrà incondizionatamente il nostro alleato Israele, nient’altro da aggiungere!”. Ha ribadito il rifiuto statunitense a questa candidatura, dovuto al fatto che è passata completamente “sotto-banco”; ha proseguito rincarando la dose, affermando che dopotutto la Palestina non è nemmeno un membro ONU al 100 %.
Ma chi è Salam Fayyad?
Oltre ad essere stato presidente del consiglio palestinese dal 2007 al 2013, ha ricoperto la carica di ministro delle Finanze del suo Paese per ben due volte. Ha inoltre lavorato come dirigente nella Banca Mondiale. Un curriculum ritenuto, dai vertici delle Nazioni Unite, perfetto per il ruolo di inviato nel caotico Stato nordafricano.
Il portavoce dell’Organizzazione, Gutierrez, per ora non si è espresso sulla decisione di Washington, mentre il delegato ONU israeliano, Danny Danon, ha commentato positivamente l’accaduto, definendolo “l’inizio di una nuova era, in cui gli Stati Uniti d’America finalmente prendono posizione in difesa dei propri alleati storici”.
Il Consiglio di Sicurezza ONU discuterà la questione assieme al conflitto israelo-palestinese lo stesso giorno in cui il presidente americano Donald Trump incontrerà alla Casa Bianca il suo corrispettivo israeliano Benyamin Netanyahu.
Nasser al-Majali è un giornalista giordano.
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