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Libia: delikatessen

Libya Almostaqbal (14/4/2012). Il Consiglio nazionale transitorio (Cnt), autorità “ufficiale” della nuova Libia, ha espresso preoccupazione per la visita del presidente iraniano Mahmoud Ahmadi Nejad all’isola di Abu Musa, contesa da decenni tra la Repubblica islamica e gli Emirati Arabi Uniti. Una mossa che Tripoli ritiene una minaccia agli sforzi per la soluzione del contenzioso attraverso il dialogo e un fattore di destabilizzazione della regione. Il Cnt ha espresso inoltre piena solidarietà agli Emirati Arabi Uniti in nome del rispetto della sovranità territoriale. Riassumendo: stabilità, rispetto dei trattati internazionali, dialogo e sovranità territoriale. Princìpi sulla cui esplicita violazione si basa l’autorità del Cnt, peraltro ristretta ai dintorni di Tripoli, in un paese dominato dalle milizie armate che nessuno ha mai neppure tentato di disarmare. Violazione delle leggi internazionali in materia di prigionieri di guerra e di detenuti (si pensi al caso eclatante di Seif al-Islam Gheddafi o alle persecuzioni ai danni dei subsahariani). Violazione della sovranità territoriale: il Cnt ha preso il potere anche (se non soprattutto) grazie all’intervento Nato. Minacce alla stabilità regionale: circolazione di armi, supremazia delle logiche tribali. Ormai sussistono ben pochi dubbi sul fatto che il colpo di stato in Mali sia stato facilitato dal conflitto libico.