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Libia 2018: tre passi fondamentali per porre fine alla crisi

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Quale può essere un piano per salvare la Libia dalla disintegrazione?

Di Abdallah al-Kabir. Ray al-Youm (02/01/18). Traduzione e sintesi di Cristina Tardolini.

La scena politica della Libia non è cambiata nell’ultimo anno e la crisi è peggiorata su tutti i fronti, nonostante i dialoghi e gli incontri a livello locale, regionale e internazionale. I partiti politici sono rimasti al loro posto e non si sono mossi verso alcuna soluzione, nemmeno per cercare di raggiungere specifiche intese che potessero fermare il collasso economico ed alleviare le sofferenze della popolazione.

Ci sono tre passaggi indispensabili affinché la Libia possa superare la sua crisi politica e porre fine al conflitto di legittimità tra le parti in gioco. Il primo passo da fare sarebbe quello di organizzare una Conferenza Internazionale: questo grande incontro dovrebbe portare tutte le élites al dialogo e alla consultazione sul modo migliore per porre fine ad un conflitto futile che ad oggi è una vera e propria minaccia esistenziale per la Libia.

È dunque indispensabile concordare un piano per salvare l’entità libica dal pericolo della disintegrazione, dichiarando che le fazioni politiche attuali non sono in grado di guidare il paese e che deve essere formato un governo di soccorso nazionale. In questo caso, tutte le forze politiche coinvolte nella sua creazione dovranno riconciliarsi e superare le loro differenze, garantendo a questo nuovo governo tutti gli strumenti e i poteri necessari per svolgere il proprio lavoro, ossia quello di preparare il referendum per la bozza della nuova Costituzione, che viene ad identificarsi come il secondo passo da intraprendere per uscire fuori dalla crisi libica. Il terzo ed ultimo passo è quello di andare alle elezioni presidenziali e legislative in conformità con le leggi e i regolamenti costituzionali dopo che tutte le forze si sono impegnate a rispettare gli esiti delle elezioni.

Non si può immaginare nessun altro modo attraverso il quale la Libia possa uscire fuori dalla crisi se non tramite le elezioni stesse, formando un governo inclusivo in cui tutti si sentano rappresentati e siano stabilite regole solide per una riconciliazione nazionale completa. Mentre tutte le forze politiche sembrano accogliere le elezioni come una via d’uscita dalla crisi, l’inviato delle Nazioni Unite Ghassam Salama ha recentemente affermato che invece la maggiorparte dei politici non vuole le elezioni, e ci si aspetta dunque che queste si svolgeranno in un’atmosfera carica di conflitti e tensioni.

In una situazione del genere è necessario continuare la pressione popolare e internazionale e spingere per le elezioni dopo il completamento delle tappe della Conferenza Internazionale, il referendum sulla nuova Costituzione e la creazione di tutte le condizioni tecniche e di sicurezza per garantirne il successo.

Abdallah al-Kabir è uno scrittore libico.

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