di A.T. L’Orient-Le Jour (29/10/2019) Traduzione e sintesi di Katia Cerratti
Il presidente Michel Aoun, costituzionalmente obbligato ad accettare queste dimissioni, dovrà intraprendere consultazioni parlamentari obbligatorie.
Secondo fonti politiche, dopo le dimissioni di ieri del Primo Ministro Saad Hariri, fortemente ostacolate da Hezbollah, si profilano ora tre scenari possibili. Il Capo dello Stato Michel Aoun, costituzionalmente tenuto ad accettarle, dovrà intavolare consultazioni parlamentari obbligatorie. Dopo queste consultazioni, Aoun potrà nuovamente incaricare Hariri di formare un governo che potrebbe essere un gabinetto di esperti o personalità neutrali di riconosciuta probità, il che significherebbe che il leader dello Stato e in particolare i suoi alleati Hezbollah e il resto del campo dell’8 marzo, potrebbero risentire della pressione della rivolta.
Al contrario, un altro scenario potrebbe essere il confronto con l’insurrezione popolare: una personalità sunnita allineata al campo dell’8 marzo, potrebbe ricevere l’incarico di formare il governo e si andrebbe verso la repressione del movimento pacifico, secondo la stessa fonte. Alcuni analisti politici sottolineano che Hezbollah, attaccando ieri i manifestanti, abbia dato un assaggio delle misure che potrebbe prendere.
Infine, il terzo scenario ipotizzato da queste fonti, potrebbe essere un nulla di fatto, ovvero, non verrà formato nessun governo e Hariri continuerà a curare gli affari di ordinaria amministrazione.
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