Secondo un’analisi pubblicata da Al Arab, il conflitto siriano ha profondamente influenzato i movimenti jihadisti, inducendo un cambio strategico significativo. L’articolo sostiene che la fine del regime di Bashar al-Assad e il successo di Hay’at Tahrir al-Sham, guidata da Ahmad Sharaa, hanno creato un nuovo modello jihadista che combina politica e diplomazia con il controllo territoriale. Questo nuovo approccio ha ispirato non solo i rami locali di Al-Qaeda, ma anche altri gruppi armati in Africa e Medio Oriente.
La nuova strategia mira a distaccarsi dall’antagonismo verso l’Occidente e Israele, concentrandosi invece sul controllo locale e sull’ottenimento di legittimità politica. L’articolo sottolinea che questo cambiamento potrebbe rappresentare una sfida significativa per i governi arabi e africani, poiché molte di queste organizzazioni stanno cercando di emulare il modello siriano.
Si prevede inoltre che i rami locali di Al-Qaeda guadagneranno sempre più peso rispetto al centro storico dell’organizzazione, spesso accusato di essere troppo vicino all’Iran. Questa evoluzione potrebbe portare a nuove forme di negoziazione con attori regionali e internazionali, aumentando il rischio di instabilità in diverse aree critiche come il Sahel, la Somalia e la Libia.
L’autore evidenzia che anche gli Stati Uniti stanno osservando con interesse queste trasformazioni, nella speranza di trovare nuovi alleati regionali dopo il fallimento dei Fratelli Musulmani. Tuttavia, resta aperto l’interrogativo su quanto tempo e risorse queste organizzazioni possano dedicare a una transizione completa verso un modello politico integrato.