Di Nidal Bitari. Beyond Compromise (18/03/2014). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio.
La situazione a Yarmouk continua a degenerare e nessuno sembra accorgersene o importarsene. La gente del campo muore ancora di fame: almeno 133 il numero delle vittime, destinato a salire. Due giorni fa, il 16 marzo, più di 60 missili hanno colpito l’area tra piazza al-Rayjeh – all’entrata di via Yarmouk – e la moschea al-Wasim. Cinque persone sono state uccise, dieci ferite. Si è trattato del più pesante bombardamento del campo dall’inizio della rivoluzione siriana. Le forze del regime, col sostegno del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina/Comando Generale (FPLP/CG), hanno bombardato decine di edifici. La parte nord di Yarmouk è quasi del tutto distrutta.
Il bombardamento in sé è la risposta del regime alla richiesta dei combattenti d’opposizione di negoziare direttamente con lui. Se il regime continua a bombardare il campo, i gruppi d’opposizione coinvolti (Jabhat al-Nusra e Aknaf Bait al-Makdes) incrementeranno le loro operazioni militari: questo è quanto hanno dichiarato. Il regime non sembra badarci e ieri, 17 marzo, ha ripreso i bombardamenti, tra missili e colpi di mortaio. Uno degli attivisti del campo dichiara che “è davvero arduo trovare una soluzione: sembra che perfino le fazioni palestinesi non vogliano risolvere questo conflitto, alcuni di loro stanno approfittando della fame e del sangue palestinese, hanno venduto sigarette di contrabbando”.
L’assedio di Yarmouk è stato sempre tenuto dagli uomini di Ahmad Jibril (FPLP/CG) ad un livello militare e politico. Ciò indica che il FPLP/CG si sta vendicando sugli abitanti del campo per essersi rifiutati di essere le sue pedine a servizio del regime di Assad. All’inizio della rivoluzione siriana il quartier generale di Jibril è stato circondato da un gran numero di palestinesi: le forze di Assad hanno dovuto trarlo in salvo. Ahmad Jibril non ha mai dimenticato quel giorno. Tutto ciò che coi suoi uomini sta facendo oggi alla gente di Yarmouk – la fame, le umiliazioni – si basa anche su quel giorno. Il regime siriano, poi, vuole dipingere la crisi come qualcosa che riguarda solo i palestinesi.
Il regime è responsabile dell’assedio che porta avanti col FPLP/CG ma fa finta che sia solo una questione dei palestinesi. Ora né il FPLP/CG né le fazioni palestinesi saranno parte di futuri negoziati. Insieme al regime siriano, le fazioni palestinesi sono le più responsabili nel non voler salvare Yarmouk. Al massimo lo useranno per i propri scopi politici. E mentre loro tengono da conto solo i propri interessi, la società siro-palestinese sta subendo una demolizione. E potrà solo peggiorare.