La Russia deve affrontare scelte difficili in Siria

Bandiera siriana Siria

Di Burhan Ghalyun. Al-Araby al-Jadeed (14/11/17). Traduzione e sintesi di Cristina Tardolini.

La Russia non ha accettato il fallimento in Siria e non sembra disposta a cedere. Sta ancora cercando di rilanciare la proposta di una conferenza allargata sulla pace siriana nella città russa di Sochi per ottenere ciò che non è stato possibile alla conferenza di Astana.

Molti partiti dell’opposizione hanno annunciato il loro rifiuto di prenderne parte nel tentativo di smorzare le richieste del popolo, e trasformarle in richieste di partecipazione di deboli piattaforme dell’opposizione al governo, legittimo per la Russia, di Bashar al-Assad.

Se l’obiettivo di Mosca è quello di raggiungere la pace, non esiste un modo più rapido e semplice che attuare le risoluzioni delle Nazioni Unite che prevedono la transizione politica e la formazione di una governance rappresentativa non settaria. Questo rende Assad necessariamente al di fuori: il suo governo è dispotico, non rappresentativo, un modello ripugnante e distruttivo, legittimato da un colpo di stato contro la Costituzione.

I russi possono negoziare i loro interessi in Siria e forse gli interessi dei loro alleati. Questo è possibile e legittimo. Ma non possono imporre ai siriani, per garantire questi interessi, un sistema brutale che ha causato finora la morte di almeno un milione di persone, senza parlare di milioni di disabili, orfani, sfollati e rifugiati. Attenersi a questo obiettivo significa semplicemente che Mosca non è alla ricerca di una soluzione, ma vuole la sconfitta politica piena del popolo siriano per costringerlo a sottomettersi alla resa, abbattendo qualsiasi principio morale o giuridico.

Il risultato inevitabile è l’eliminazione di ogni speranza di un ritorno ad una normale vita sociale e il ripristino delle relazioni nazionali. I russi sono nella direzione sbagliata e devono cambiare i loro piani e atteggiamenti: continuare su questa tendenza, ignorando le aspirazioni del popolo siriano e aderire alla soddisfazione del regime di Assad interromperà tutti i loro sforzi, privandoli della possibilità di soluzione di imprenditorialità per raggiungere una soluzione praticabile e credibile di cui hanno disperatamente bisogno, per mantenere le loro posizioni e fissare i loro profitti.

La Russia ha scelte decisive e difficili: o premere seriamente per mettere fine alla guerra e spingere verso una soluzione politica, o lasciarsi trascinare dietro i progetti imperiali di Teheran, che non possono essere mantenuti senza continuare la guerra, continuando a strappare il tessuto nazionale siriano.  Oggi, a quanto pare, l’ora della verità è giunta a risolvere la questione dell’egemonia, o ad avere l’ultima parola, nel determinare il destino di una soluzione politica o militare in Siria.

 

Burhan Ghalyun è un accademico siriano, professore di Scienze Politiche e Sociali presso l’Università La Sorbona di Parigi, ed è stato presidente del Consiglio Nazionale dell’Opposizione Siriana.

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