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La questione dei migranti perseguita l’Europa

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I Paesi europei sono consapevoli della necessità di restaurare i controlli dei confini interni e rafforzare i confini esterni all’Unione poiché i migranti rappresentano un rischio per la sicurezza

Di Samir al-Saadawi. Al-Hayat (10/01/2017). Traduzione e sintesi di Federico Seibusi.

L’attentato al mercato di Natale di Berlino del 19 dicembre scorso ha innalzato il timore per l’incapacità di monitorare i flussi migratori da parte degli apparati di sicurezza. La paura ha raggiunto il suo apice con l’ammissione delle autorità di aver ricevuto un anno fa la notizia dell’affiliazione a Daesh (ISIS) e di un piano per un attacco sul suolo tedesco da parte dell’attentatore di Berlino, l’immigrato tunisino Anis Amri. Questo episodio ha rivelato la grave incompetenza delle autorità nel monitorare i movimenti di 548 sospetti in Germania, la cui metà è composta da immigrati privi di nazionalità e residenza che ricorrono all’aiuto di organizzazioni locali per ottenere documenti falsi e anche armi.

L’Europa inizia a percepire il rischio per la sicurezza correlato alla questione dei migranti. In effetti, ciò è risultato evidente dal 22 marzo 2016 quando dei terroristi si sono fatti esplodere all’aeroporto di Bruxelles e nella stazione della metro vicino una delle sedi dell’Unione Europea. In quel momento gli investigatori hanno scoperto che le esplosioni di Bruxelles non erano altro che una copia delle esplosioni organizzate da Daesh a Parigi nel novembre 2015. Esattamente come l’attacco di Berlino è una replica dell’attacco con il camion di Nizza, condotto anch’esso da un tunisino il 14 luglio 2016.

Le indagini hanno accertato che dieci degli attentatori e organizzatori degli attacchi di Parigi e Bruxelles guidati da Abdelhamid Abaaoud, belga di origini marocchine che è stato ucciso a Saint-Denis il 18 novembre 2015, sono entrati in Europa attraverso i barconi di migranti alla fine di agosto 2015. In seguito, Salah Abdeslam, francese di origini marocchine arrestato il 18 marzo 2016 in Belgio ed estradato in Francia nell’aprile dello scorso anno, ha trasferito i terroristi dall’Ungheria, dall’Austria e dalla Germania al covo di Molenbeek in Belgio, dove hanno completato la loro preparazione.

La crisi dei migranti, la debolezza dell’agenzia Frontex e il suo fallimento nel contenere le tratte illegali hanno spinto i Paesi europei a creare l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, composta da 1.500 agenti di sicurezza che possono essere mobilitati rapidamente per controlli di frontiera e situazioni di emergenza.

La decisione di istituire questa nuova agenzia rappresenta la consapevolezza che vi sia un’interconnessione fra i Paesi europei e la necessità di restaurare i controlli dei confini interni nel continente. Tutto ciò è risultato evidente con la sospensione degli accordi di Schengen per la libera circolazione, in quanto questa misura non è sufficiente a rendere sicuri i confini fra gli Stati. Insufficienza resa lampante dalla morte a Milano di Anis Amri, ucciso accidentalmente dalla polizia, mentre era ancora ricercato a Berlino dai servizi di sicurezza tedeschi.

Inoltre, la crisi dei migranti ha rivelato le lacune nella cooperazione fra i paesi dell’Unione Europea e ha messo in luce i pericolosi costi della sicurezza correlati all’assenza dello scambio di informazioni. La difficoltà nel monitorare gli spostamenti ha reso necessaria la creazione di numerose piattaforme nella sede dell’agenzia di polizia europea Europol a L’Aia, collegando i database dei combattenti stranieri che comprenderà più di novemila nomi di sospetti e mettendoli in relazione con i dati concernenti il contrabbando e la criminalità organizzata, oltre ai dati di migliaia di false identità che sono utilizzate in attività illecite di cui beneficiano anche i terroristi.

Pertanto, tenendo conto di questa serie di fattori non è un errore definire la crisi dei migranti come la maggiore fonte di rischio in Europa.

Samir al-Saadawi è un giornalista e analista politico libico, editore della sezione internazionale del giornale panarabo Al-Hayat.

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