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La nuova Costituzione egiziana: un commento di Human Rights Watch

Articolo di Human Rights Watch (30/11/2012).Traduzione e sintesi di Silvia Di Cesare.

La nuova bozza costituzionale approvata lo scorso 29 Novembre dai 100 membri dell’Assemblea Costituente egiziana, protegge alcuni diritti, ma ne pregiudica altri. La bozza, approvata nel bel mezzo di un periodo di rottura tra il Presidente Morsi e la magistratura, prevede alcune protezioni basilari contro il giudizio arbitrario e la tortura ed alcuni diritti in materia di economia, ma non riesce a metter fine ai processi militari contro i civili o a proteggere la libertà d’espressione e di religione.

Human Rights Watch l’8 Ottobre scorso ha scritto all’Assemblea Costituente mostrando le maggiori preoccupazioni per alcune disposizioni concernenti i diritti presenti nella bozza costituzionale del 27 Settembre scorso. Nel progetto definitivo vi sono alcuni miglioramenti, come ad esempio il divieto alla tortura e la soppressione di altre disposizioni incompatibili con il diritto per la tutela dei diritti umani.

Le preoccupazioni principali riguardano: la protezione dei diritti umani, la libertà d’espressione, la libertà di culto, la giurisdizione dei tribunali militari sui civili, i diritti delle donne.

Per quanto riguarda la protezione dei diritti umani, l’Art. 81 dichiara che nessuna legge può limitare l’essenza dei diritti e delle libertà stabilite dalla Costituzione, ma prosegue dicendo che “ Questi diritti e queste libertà possono essere esercitati nella misura in cui non vadano contro  principi enunciati in questa Costituzione nel Capitolo sullo Stato e la società”. Le disposizioni di questo capitolo includono l’Art. 10 in cui si legge che “ lo Stato e la società s’impegnano a preservare la vera natura della famiglia egiziana”, e l’Art. 11 che dichiara che “lo Stato deve preservare l’etica, la morale e l’ordine pubblico”. In entrambi gli articoli il linguaggio è molto vago e soggetto a diverse interpretazioni che possono essere utilizzate per giustificare ampie limitazioni in materia di diritti.

In materia di Libertà d’espressione, l’Art. 45 protegge la libertà d’espressione senza però indicare quali limitazioni sono legittime e come bilanciare questo diritto con l’articolo 31 che  dichiara che “ La persona fisica non può essere insultata” e l’Art. 44 che proibisce “l’insulto del profeta”. Questi due articoli non sono limitazioni legittime della libertà d’espressione secondo il diritto internazionale dei diritti umani. Procedimenti penali con l’accusa di “insulto al Presidente” o “insulto alla magistratura” sono aumentati da quando Morsi ha assunto l’incarico.

L’Art. 43 sulla libertà di religione limita la libertà di culto e di creare luoghi di culto alle tre religioni Abramitiche: Islam, Cristianesimo ed Ebraismo. Quest’articolo discrimina ed esclude i seguaci delle altre religioni tra cui i Bahaisi egiziani.

Quest’ultima bozza costituzionale non riesce a porre fine alla giurisdizione dei tribunali militari sui civili. In seguito all’obiezione della magistratura militare, l’Assemblea Costituente ha visto l’Art. 198, che nella precedente stesura proibiva il giudizio militare sui civili. Ad oggi l’Art. 198 dichiara che “ I civili non possono essere giudicati davanti al sistema giudiziario militare, fatta eccezione per i reati che danneggiano le forze armate che devono essere definiti dalla legge”. Questo lascia intatta la discrezionalità dell’esercito.

Un progresso importante è stato fatto in materia di diritti delle donne, grazie alla rimozione dell’articolo secondo cui l’uguaglianza dei sessi era soggetta alle disposizione della Shari’a.  l’Art.30 oggi dichiara che “ I cittadini sono uguali in diritti e doveri senza discriminazione “ senza però specificare chi è coperto da questa disposizione non facendo riferimento al sesso. Questa mancata specificazione diventa pericolosa se letta insieme all’Art.10 che dichiara che lo Stato “deve trovare un equilibrio tra gli obblighi di una donna verso la famiglia e verso il lavoro pubblico”. Il ruolo dello Stato dovrebbe limitarsi a garantire l’uguaglianza e la non discriminazione senza interferire con le scelte di una donna sulla sua vita, sulla famiglia e sulla professione, ha dichiarato Human Rights Watch.

 

http://www.hrw.org/news/2012/11/29/egypt-new-constitution-mixed-support-rights