La manomissione della sicurezza di Gaza

Hamas

Di Jibril al-Abidi, Sharq al-Awsat(11/08/2018). Traduzione e sintesi di Sabrina Campoli.

Nessuno ignora il fatto che Israele cerchi sempre una scusa per opprimere i palestinesi attraverso i bombardamenti utilizzati come addestramento per i suoi soldati, ma tutta questa ingiustizia è dovuta anche alla manomissione di Hamas, l’ala militare dei Fratelli Musulmani.

In passato Gaza godeva di un aeroporto internazionale che la collegava al resto del mondo, un porto per la navigazione e la pesca. A Gaza i palestinesi erano abili pescatori! Ma dal giorno del Colpo di Stato e da quando Hamas ha il controllo sulla Striscia di Gaza, la zona soffre di una cattiva gestione dell’elettricità e dell’acqua ed è rimasta fuori dal mondo, senza collegamenti aerei e marittimi; le assurde politiche di Hamas non hanno favorito alcun equilibrio politico, hanno aumentato i raid aerei israeliani che distruggono tutta la Striscia e rendono la vita un vero inferno. Non è un segreto che l’ex regime libico abbia usato Hamas per i propri scopi, poiché l’organizzazione palestinese è andata oltre confini, fino a Bengasi, dove le trappole esplosive causano la morte di tanti libici; ma Hamas continua a essere ancora oggi l’entità più pericolosa per la stessa Palestina, più pericolosa della macchina distruttiva israeliana che uccide civili innocenti sia a Gaza che in Cisgiordania. Dalla sua fondazione nel 1987, Hamas è stato in conflitto non solo con gli israeliani ma anche con il resto delle fazioni di resistenza palestinesi, rendendolo un movimento malvagio all’interno del consenso palestinese. Hamas, che sostiene di portare avanti un progetto di resistenza, si vede in contrasto con Fatah, che prende in considerazione un progetto di negoziato pacifico, mentre Hamas fa il “doppio gioco”, un movimento di guerra durante la pace e un movimento di pace durante la guerra.

Hamas ha ostacolato molti progetti per risolvere la crisi palestinese, tra cui l’iniziativa del re Abdullah bin Abdul Aziz nel 2002, che mirava a stabilire uno stato palestinese riconosciuto a livello internazionale sui confini del 1967 e il ritorno dei profughi e il ritiro dalle alture del Golan. In questa assurdità, il movimento di Hamas rimane un progetto distruttivo per qualsiasi consenso palestinese o addirittura arabo per risolvere la questione palestinese. È l’innocente popolo palestinese che sta pagando il prezzo come risultato di questa continua manomissione.

Jibril al-Abidi è uno scrittore e ricercatore libico.

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