La Germania e la Francia con l’Iran

Iran nucleare

Di Abdel Rahman al-Rashed, Sharq al-Awsat(12-705/2018). Traduzione e sintesi di Sabrina Campoli

I test delle sirene d’allarme in alcune aree saudite, non di routine nel clima di tensione regionale, e gli iraniani che continuano a lanciare missili balistici che hanno come bersaglio le città saudite ad alta densità di popolazione, rivelano la portata del rischio a cui siamo tutti esposti.

Nonostante questa violenza organizzata da parte del regime iraniano, Germania e Francia hanno deciso di tacere riguardo le guerre iraniane, rispettando l’accordo sul nucleare. Angela Merkel ha dichiarato per la prima volta, in tutta franchezza, di voler rafforzare la sua politica di difesa militare distaccandosi dagli Stati Uniti, e ha riferito di essere impegnata nella cooperazione con l’Iran. Anche il Presidente francese Emmanuel Macron ha scelto con la Merkel di distaccarsi da Washington, impegnandosi a negoziare con il regime di Teheran e dichiarando il desiderio di indipendenza dei due paesi dal loro alleato permanente gli Stati Uniti.

Le posizioni che si oppongono alla decisione di Trump di rompere l’accordo sul nucleare sono tutt’altro che positive: Germania e Francia sostengono che le loro posizioni diano all’Iran l’opportunità di pensare e negoziare positivamente, per non perdere oltre agli Stati Uniti anche l’Europa, e che impediscano a Teheran di tornare a costruire armi nucleari e sospendere le sue politiche. I due Paesi, tuttavia, non possiedono abbastanza per garantire l’atteggiamento di Teheran, né militarmente, né economicamente. Hanno quindi inviato messaggi sbagliati al Leader supremo che ha ragione ad opporsi a Washington e non deve modificare nulla della sua politica regionale. Temiamo anche che il messaggio della Merkel – Macron sia che ci saranno più caos e guerre nella regione.

Donald Trump può mancare di tatto, ma questa volta ha ragione: l’accordo sul nucleare è il peggior affare della storia moderna e deve essere modificato. Il Medio Oriente non ha conosciuto un livello di guerre o violenze come quello raggiunto durante e dopo l’accordo e il futuro non può che essere peggiore. Il confronto israelo-iraniano in Siria è solo il risultato dell’accordo che ha finanziato il regime e gli ha dato mano libera nella regione. Gli europei hanno grandi soluzioni alle grandi guerre come quella in Siria, inviano tende e coperte, ma qui si sbagliano. Proprio come è successo il Libia, paese che mina la sicurezza del sud europeo, dove l’Europa ha cercato di affrontare la guerra civile solo schierando la polizia marittima per prevenire gli sbarchi degli immigrati. Per l’Europa, con la sua politica dormiente, le alternative sono due: o gli Stati Uniti sopportano il peso di un confronto militare o la regione verrà lasciata a ferro e fuoco.

La realtà è che l’Europa non è in grado di attuare alcuna risoluzione di guerra e non ha la capacità di concordare un’azione militare congiunta.

La Germania e la Francia possono offrire una soluzione a ciò che sta facendo l’Iran in Iraq, Siria, Gaza e Yemen? Non fanno altro che vendere armi ma si rifiutano di inviare truppe o fornire servizi di intelligence!

La tendenza degli europei a favore del regime va a scapito del popolo iraniano e degli altri paesi della regione che dovrà solo prepararsi a guerre più vaste.

Abdel Rahman al-Rashed, intellettuale saudita, ex direttore di Sharq a-Awsat e direttore della televisione al-Arabiya.

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