Di Hebba Selim. Al Huffington Post Maghreb (26/01/2016). Traduzione e sintesi di Chiara Cartia.
Le preoccupazioni espresse recentemente dall’Algeria rispetto al flusso “massiccio” e “insolito” di marocchini verso la Libia è solo una rara manifestazione pubblica di una politica particolarmente severa che mira a dissuadere i cittadini stranieri dal raggiungere questo Paese attraverso le frontiere algerine.
Il giornale El Khabar, citando fonti securitarie, sottolinea che queste misure sono adottate sia per proteggere gli stranieri presenti in Algeria che per impedire l’afflusso di jihadisti in Libia.
Le autorità algerine, secondo il giornale, hanno preso una serie di misure per impedire l’estensione di Daesh (ISIS). Tra queste, il controllo severo delle identità dei cittadini dei Paesi arabi e musulmani che circolano sul territorio nazionale e la verifica dell’effettiva ripartenza degli stranieri entrati nel Paese.
I posti di controllo sulle vie che portano alle zone frontaliere tra Algeria e Libia effettuano controlli severi sui viaggiatori che sono diretti alla wilaya di Illizi. Lo scopo è di impedire ai cittadini stranieri di arrivare alla frontiera sud-est del Paese.
Secondo la fonte securitaria citata, le misure colpiscono sia i cittadini subsahariani che quelli arabi o asiatici. I cittadini occidentali hanno già il divieto di circolare in quelle zone senza una protezione assicurata dallo Stato algerino. Di fatto, gli stranieri che vivono in Algeria non possono accedere alla frontiera libica, sbarrata a maggio 2014 dopo la chiusura dell’ambasciata algerina a Tripoli.
Questa politica è stata messa in piedi per tappe successive. La prima aveva nel mirino i cittadini siriani venuti da Paesi subsahariani sospettati di cercare di raggiungere l’Europa dalle coste libiche o, peggio, di entrare a far parte dei gruppi terroristici.
Secondo la fonte citata, dei rapporti della sicurezza stabiliti nel 2014 e durante i primi mesi del 2015 avevano segnalato la scomparsa di decine di stranieri entrati in Algeria con dei visti turistici. Queste “scomparse” sono state interpretate in due modi: migrazione clandestina o adesione a gruppi terroristici.
Delle indagini portate avanti nel 2015 hanno rivelato che un numero importante di cittadini arabi o di Paesi islamici – e “in particolare da Mauritania e Marocco” – sono entrati in Libia attraverso l’Algeria.
I servizi di sicurezza hanno deciso di stabilire una lista, aggiornata di continuo, degli stranieri che lasciano l’Algeria dopo la fine della durata legale della loro permanenza sul territorio nazionale. Una misura destinata a lanciare rapidamente l’allarme rispetto a chi scompare d’improvviso senza far sapere che lascia il Paese. La misura è chiaramente destinata a impedire a dei potenziali combattenti di raggiungere i gruppi terroristi in Libia.
Hebba Selim è un giornalista algerino.
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