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La costituzione non darà da mangiare all’Egitto

di Abdul Rahman al-Rashed. Al-Sharq al-Awsat (24/12/2012). Traduzione di Roberta Papaleo. Dopo il referendum, un sostenitore della costituzione egiziana ha dichiarato che essa segna “la fine di tutte le lotte e di tutti i problemi”. Purtroppo, si sbaglia. Questa costituzione, così com’è stata imposta al popolo dal presidente Morsi, è solo l’inizio di un sentiero lungo e tortuoso, cosa che si sarebbe potuta evitare se il referendum fosse stato posposto per dar tempo di risolvere le divergenze.

La costituzione non darà da mangiare agli egiziani, né gli fornirà lavoro o li proteggerà. Quelli che hanno votato “sì” al referendum non perdoneranno mai Morsi quando i prezzi saliranno ed i giovani si ritroveranno senza un impiego. A causa della sua intransigenza e della sua incompetenza politica, Morsi si ritroverà solo contro tutte le altre fazioni politiche che avrà trasformato in nemici.  Ora Morsi ed il suo governo sono costretti ad affrontare un’opposizione che si è unita per combattere la Fratellanza Musulmana ed impedire che realizzi il suo progetto di prendere il controllo su tutto l’Egitto: il governo, la presidenza, i consigli legislativi, il sistema giudiziario ed i media.

La sterlina egiziana si sta svalutando, i prezzi si stanno alzando, un altro milione di cittadini si sta ritrovando senza lavoro a causa della crisi del settore turistico. Questo è solo l’inizio. In che modo il presidente Morsi riuscirà a calmare gli animi di coloro che ha tradito dicendogli che un “sì” avrebbe garantito la stabilità?

La redazione della costituzione avrebbe potuto essere un’eccellente occasione per i partiti per unirsi e lavorare insieme verso una formula soddisfacente per tutti i partiti. Solo allora gli egiziani avrebbero avuto la sensazione di essere rappresentati dalla costituzione. Tutte le altre formule non hanno valore, dal momento che vengono percepite dalla popolazione come imposte ed illegittime.

Solo un terzo degli elettori registrati si è recato alle urne per il referendum, il che mostra che la costituzione non è stata approvata dalla maggioranza. Forse Morsi ed il suo governo non sono da incolpare per questa crisi, ma di certo saranno incolpati per non aver mantenuto le loro promesse.