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Kobane e la Turchia in fiamme

Di Yusuf Kanli. Hurriyet Daily News (08/10/14). Traduzione e sintesi di Giusi Forrisi.

La primavera araba con il suo piano romantico di far fiorire da un giorno all’altro democrazie nelle terre di dittatori, sceicchi ed emiri ha generato una situazione terribile. L’ossessione della Casa Bianca di sbarazzarsi di Saddam Hussein ad ogni costo ha prodotto un Iraq che ha distrutto l’intera geografia. Come se non bastasse, dall’altro lato, l’avidità e l’ossessione del capo assoluto di Ankara di eliminare Bashar al-Assad ha devastato ciò che rimaneva dello Stato-nazione e dato origine ad un enorme territorio privo di un’autorità di governo. A peggiorare la situazione vi è stata la complicità e il sostegno mostrato ai terroristi islamici nella speranza che avrebbero rovesciato il regime Assad. Tutto ciò ha creato una bestia che sta traumatizzando l’Iraq, la Siria e persino la Turchia.

La guerra ha infatti raggiunto le porte della Turchia con gli attacchi di Daish (conosciuto in Occidente come ISIS) sulla città siriana di Kobane, nota anche come Ain al-Arab, al confine con lo Stato turco.

Nella notte del 6 ottobre molte città sono andate in fiamme mentre il leader del PKK (Partito Curdo dei Lavoratori) avvertiva dal carcere che il processo di pace si sarebbe interrotto se la città di Kobane avesse ceduto a Daish. Nel frattempo, il capo “militare” della banda, dal suo nascondiglio nei pressi del monte Kandil, invitava i suoi sostenitori a bruciare le città turche e costringere il governo a fornire “armi pesanti” per la fazione siriana del PKK, non solo per Kobane.

Dunque bisogna chiedersi chi ha accompagnato questi terroristi islamici nella speranza e nelle aspirazioni di creare un califfato sunnita. Mentre Kobane e molte città turche erano in fiamme, il primo ministro turco ha parlato, in un’intervista con la CNN, della sua disponibilità ad inviare truppe di terra nel territorio siriano solo se Washington fosse stato d’accordo a colpire anche Assad. Dunque è chiaro che si tratta di un gioco sporco.

Yusuf Kanli, giornalista ed editorialista, è stato direttore della versione in turco del Hurriyet Daily News.

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