Elaph (12/12/2013). “Mi dispiace, non può donare il sangue perché etiope e non israeliana”. E’ questa la frase che deve essersi sentita dire Pnina Tamano-Shata, la prima donna etiope ad essere membro dello Knesset e che è, ovviamente, ebrea.
Pochi giorni fa era stata organizzata una raccolta di sangue tra i deputati israeliani, che però si è conclusa con questo spiacevole episodio di discriminazione. La donna ha puntato il dito contro il ministro della Salute e i severi requisiti per la donazione del sangue, tra cui, il non provenire da Paesi africani, poiché c’è più rischio che si possa essere infetti da HIV.
La donna ha protestato facendo notare che vive in Israele da 29 anni ed è mamma di due bambini. Sedici anni fa, nel 1997, aveva partecipato ad una manifestazione in massa di cittadini etiopi che avevano scoperto che il sangue che donavano non era usato per lo stesso motivo discriminatorio. “Da allora nulla è cambiato”, ha aggiunto.
Attualmente circa cento ventimila etiopi ebrei vivono in Israele, di cui centomila trasferitisi tra il 1984 e il 1991.
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