Di Ali Nasir. As-Safir (25/07/2016). Traduzione e sintesi di Antonia Cascone.
Non è possibile, al giorno d’oggi, vedere il lato positivo delle distruttive guerre che imperversano sulla nostra regione, in quanto, si potrebbe arguire, in qualsiasi caso non ci saranno vinti né vincitori. Tuttavia, sicuramente queste guerre forniscono ampi spazi per la discussione e per la riconsiderazione dei principi che hanno plasmato per secoli le colonne portanti del pensiero.
Abbiamo assistito a conflitti simili nella nostra storia, poco è cambiato se non i mezzi e la capacità di trasmissione delle notizie. Eppure oggi siamo in grado, o almeno dovremmo, di porci la spaventosa domanda circa le ragioni fondamentali per cui accade ciò a cui assistiamo e circa cosa accadrà in futuro: ciò dipende dall’Islam stesso o da un’interpretazione fuorviante messa in atto dai musulmani?
Molti tra gli intellettuali musulmani e i ferventi religiosi hanno contribuito ad alimentare le differenze e hanno enfatizzato la divisione tra Islam come ideologia e musulmani stessi, spesso attribuendo la responsabilità delle calamità storiche alla seconda fazione. I musulmani, a seconda delle differenze al loro interno, si rivolgono in maniera diversa al Corano, un Libro che non parla di sé stesso e a sé stesso, ma ha bisogno degli uomini, come ha detto l’imam Ali bin Abi Talib.
Non si può certo ritenere l’Islam colpevole di ciò che sta succedendo alle comunità, in quanto, come qualsiasi pensiero ideologico, è fedele e vicino alla gente. Allo stesso tempo, non può essere isolato completamente dalla scena, poiché in nome del Libro sacro e dagli hadith sono stati versati fiumi di sangue, a causa della loro interpretazione letterale rivolta contro chi è considerato “ipocrita” e nemico di Allah e del suo Messaggero. È dunque l’Islam a doversi assumere questa responsabilità?
L’Islam è diverso dalle altre religioni sotto molti punti di vista. Anche le altre religioni hanno assistito a numerose lotte e divisioni interne, ma l’Islam, per sua natura strutturale, ha avuto molte occasioni per infiammare la battaglia. La differenza più grande forse riguarda il concetto di miracolo che, se nelle altre religioni è separato dal Libro sacro, si identifica nell’Islam con il Libro stesso e ciò rende il Corano una delle cause di guerre sanguinose tra le varie fazioni islamiche, che fanno derivare la legittimità della propria lotta contro le altre dal volere di Dio.
Tutto ciò ci porta ad affermare che l’Islam, nell’essenza della sua fede, ha estremo bisogno, in questo particolare momento, di un dibattito nuovo e forte che si basa sulla critica e che sovverta i concetti sedimentati nella mentalità islamica e araba. Questo dipende da un coraggioso riconoscimento del fatto che non è possibile applicare letteralmente ad ogni tempo e ad ogni luogo un gran numero di versetti e di sure, che tra l’altro sono stati rivelati in un periodo di tempo di vent’anni e modificati a seconda delle circostanze. La maggior parte del Corano, infatti, è stato rivelato come conseguenza dei bisogni sociali e delle circostanze presenti, e, in alcune circostanze, la vita ha imposto leggi contrarie a ciò che i versetti coranici hanno prescritto.
Ali Nasir è uno scrittore e giornalista libanese.
I punti di vista e le opinioni espressi in questa pubblicazione sono di esclusiva responsabilità degli autori e non riflettono necessariamente il punto di vista di Arabpress.eu
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