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Iraq: a volte ritornano

Al-Quds a-Arabi (09/08/72014). Dagli Usa, che da ieri hanno avviato bombardamenti mirati nel Kurdistan iracheno, un funzionario precisa che Baghdad ha consegnato ai peshmerga curdi un aereo da guerra, munizioni e armi leggere. Una cooperazione senza precedenti tra governo centrale e regione autonoma del Kurdistan, finora l’unica ad aver opposto un minimo di resistenza ai combattenti dell’Isis.

Sembra che l’avanzata dei miliziani dell’Isis abbia unito le forze. Kurdistan, Iraq e Usa, tutti contro il nemico comune, per evitare che espugni definitivamente Erbil, capitale della regione autonoma curda irachena, e per riconquistare le vie su cui passano gli aiuti umanitari per gli iracheni (che contano oltre un milione di sfollati), ma anche il petrolio da esportare. Inoltre l’avanzata dello stato islamico tra Siria e Iraq ha dimostrato per l’ennesima volta che i confini in quella regione sono molto labili, sia per combattenti di varie fazioni che di conseguenza per i conflitti.

Dopo il ritiro ufficiale delle truppe Usa nel 2011, la regione del Kurdistan iracheno era stata bombardata nel giugno 2012 dall’aviazione turca, a caccia di ribelli curdi. E’ dunque legittimo domandarsi se il vero timore di Washington non sia un’ascesa militare (quindi in termini di peso politico) dei peshmerga, che nonostante le sconfitte sono state l’unica forza in grado di opporsi all’Isis. Un simile cambiamento nei delicati equilibri di potere regionali potrebbe infatti destabilizzare anche i vicini Turchia e Iran, dove la questione curda è tutt’altro che chiusa.