Di Osama Mahdi. Elaph (06/04/2016). Traduzione e sintesi di Viviana Schiavo.
Stando a quanto dichiarato da una fonte irachena, in Iraq diversi blocchi politici – come l’Alleanza del Kurdistan, il blocco sunnita iracheno e l’Alleanza Nazionale sciita – hanno bocciato la maggior parte dei candidati al governo di tecnocrati presentati al parlamento dal primo ministro Haidar al-Abadi giovedì scorso.
Anche le Commissioni competenti per lo studio dei curricula dei candidati ne hanno rifiutato un certo numero, mentre altri si sono ritirati dalla candidatura. La fonte ha sottolineato che la maggior parte dei blocchi politici ha ostacolato i nomi proposti da Abadi con varie motivazioni, in particolar modo la volontà di non rinunciare ai loro vantaggi elettorali.
In mezzo a questi sviluppi, i media iracheni hanno sottolineato che il partito islamico Dawa, da cui proviene lo stesso Abadi e l’ex primo ministro Nuri al-Maliki, ha scelto uno dei suoi leader, Tarek Najm, per formare un nuovo governo nel caso in cui il parlamento ritiri la fiducia all’attuale primo ministro. Sembra, inoltre, che lo stesso partito stia lavorando con alcuni dei blocchi politici per far dimettere Abadi nel caso fallisse nel formare un nuovo governo.
Più in generale, secondo gli stessi media, l’intera Alleanza Nazionale sciita avrebbe iniziato a formare alcune personalità vicine a Maliki per sceglierne un’alternativa all’attuale primo ministro. Questo dopo aver accertato che l’80% dei deputati non voterà a favore del rimpasto di governo, costringendo Abadi alle dimissioni.
La Suprema Corte Federale irachena ha detto di avere il potere, secondo quanto stabilito dalla Costituzione, di votare per il licenziamento del primo ministro e di sostituirlo con un altro attraverso una risoluzione della Camera dei Deputati, a seguito di una dichiarazione contenente il motivo del licenziamento.
Alla base della crisi di governo e delle nuove nomine, le proteste contro la corruzione dilagante negli accordi petroliferi. A questo proposito, il governo sta conducendo un’inchiesta approfondita che arriva fino in Australia e che riguarda il coinvolgimento di alti funzionari iracheni in un grande giro di tangenti, tra cui l’attuale ministro dell’Istruzione superiore Hussein al-Shahristani. Il Comitato per l’Integrità e quello per il Petrolio e l’Energia stanno conducendo un’indagine sullo scandalo, convenendo sulla formazione di Commissioni parlamentari d’inchiesta sulla questione.
Osama Mahdi è un giornalista di Elaph.
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