Elaph (21/01/2014). Barriere di cemento bloccano le uscite della città per evitare ai cittadini di fuggire, mentre bande di militanti mascherati consolidano il proprio controllo su Fallujah. E’ questo lo scenario raccontato da alcuni abitanti locali, mentre descrivono la vita in città dopo l’arrivo dei militanti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante. Divieto di sbarbarsi, divieto per uomini e donne di mescolarsi nei mercati, poster di cantanti e artisti strappati dalle strade.
Alcuni capi tribù della città avrebbero tentato più volte di riunirsi per nominare un nuovo sindaco ed un nuovo capo della polizia, mossa non gradita dai militanti di Al Qaeda. “Hanno rapito alcuni dei nostri anziani, non accettano alcun negoziato, vogliono obbedienza assoluta ma noi vogliamo vivere in uno stato normale, fatto di istituzioni”, riferisce un capo tribù rimasto anonimo.
“Non ci sentiamo al sicuro con loro, vogliamo il ritorno della polizia” afferma Abu Osama, 55 anni.
Nel frattempo un esponente dell’esercito iracheno ha definito la quantità di armi confluite a Fallujah “sufficienti per occupare l’intera Baghdad”.