Elaph (02/10/2012). All’ipotesi dell’uso di armi chimiche da parte del regime siriano, il ministro degli esteri iraniano Ali Akhbar Salehi ha commentato che una mossa simile implicherebbe la perdita di legittimità del governo di Damasco: il ministro ha sottolineato che l’impiego di armi di distruzione di massa contro l’umanità è un crimine inaccettabile e comporta la fine della legalità di qualsiasi Stato.
La posizione di Salehi, espressa nell’ambito di un incontro presso il Council on Foreign Relations di Washington, trova il suo fondamento nell’esperienza della guerra tra Iran ed Iraq degli anni ’80, nella quale il governo iracheno aveva impiegato simili armi per attaccare le forze militari iraniane.
Da parte sua, il gorverno di Damasco aveva già dichiarato di possedere armi chimiche alla fine di luglio, minacciandone l’uso solo nal caso di un’offensiva militare da parte delle forze occidenatali ed escludendone l’impiego contro la propria popolazione.