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Iran: Obama sta progettando un attacco all’Iran?

Barack Obama

Di Sever Blotskr, Al Ayyam (01/01/2012). Traduzione di Silvia Di Cesare

 

Si sussurra nei centri di potere della comunità ebraica americana che l’attuale presidente, Barack Obama, rappresenti per Israele un’entità ostile. Secondo quanto riferito dal giornalista plurimiliardario Mort Zuckerman, in un suo articolo sul quotidiano israeliano “Yediot Ahronot”, i centri di potere ebraici vedono in Obama un servitore degli interessi palestinesi.

 

Dalla parte opposta, la sinistra liberale americana critica Obama per la sua “sottomissione a Netanyauh” e per la campagna propagandista che mirava a bloccare la strada dell’ammissione dell’Autorità Palestinese alle Nazioni Unite.Tra queste due opposte valutazioni, si nasconde e si sviluppa la complessa situazione del Medio Oriente, caratterizzata ad oggi dall’instabilità e dalla forza rivoluzionaria. Finora l’amministrazione Obama è riuscita a muoversi al suo interno senza incontrare ostacoli.Ciò è dimostrato anche dalla mancanza di segnali di ostilità verso l’America durante le manifestazioni, dove le bandiere che vengono bruciate sono le bandiera della Russia. Gli oppositori di Obama sostengono che egli ha comprato la devozione della “piazza araba” , tradendo i sistemi di governo filo-americani pagando per ciò un caro prezzo. Ad oggi infatti i governanti arabi hanno perso la loro fiducia verso il presidente americano.I sostenitori di Obama sostengono che lui, in quanto presidente di una nazione che promuove la libertà, non poteva comportarsi in modo diverso e che il suo dovere etico è quello di sostenere coloro che reclamano la democrazia.

 

I dibattiti sui rapporti tra Obama, Israele e gli arabi si troveranno tra poco a dover analizzare la difficile decisione che Obama dovrà prendere: l’America attaccherà le strutture nucleari dell’Iran? Questo problema è giunto alla ribalta per vari ragioni.La prima riguarda l’accumulo di informazioni sull’intensiva attività nucleare e militare dell’Iran, la seconda deriva dalla paura deriva dalla volontà iraniana di spostare la maggior parte dei loro impianti di produzione di energia atomica in zone della regione non raggiungibili attraverso satelliti. La terza ragione è data dall’ondata di rivoluzioni che sta attraversando i paesi arabi che spinge i governanti iraniani ad intervenire e a fomentare il conflitto, cercando di espandere l’influenza dell’Islam radicale nel mondo arabo. I paesi più o meno vicini a Teheran sono preoccupati, e si chiedono che cosa accadrà qualora l’Iran dovesse costruire la bomba atomica? Per trovare una risposta guardano all’America.

 

In conclusione, ad oggi l’opinione prevalente a Washington è che un attacco americano sulle fabbriche nucleari iraniane farebbe nascere un’ondata di odio e di disprezzo verso gli Stati Uniti come sarebbe accaduto se l’amministrazione Obama non avesse supportato le rivoluzioni arabe. Molti analisti americani hanno anche previsto che la reazione iraniana sarà molto disciplinata. Non attaccherà Israele, che non parteciperà attivamente all’azione militare americana, e non userà le armi di Hezbollah .

 

Alla fine Barack Obama sceglierà l’azione militare? Durante la sua presidenza Obama ha dimostrato di non essere pacifista e di essere d’accordo con azioni omicide di massa, e qualora gli iraniani continueranno ad ignorare i suoi avvertimenti, come mi ha riferito una personalità che ben conosce il suo pensiero, “Obama manderà i bombardieri, e ordinerà di utilizzare la forza per impedire che l’Iran diventi una potenza nucleare. Questa è una promessa, è una promessa ad Israele e a tutto il Medio Oriente, una promessa che non può non essere rispettata”.

 

Ormai la possibilità di un’azione militare americana contro gli impianti nucleari iraniani non è più categoricamente esclusa, anche l’America è consapevole che sarebbe una follia; ma anche se ciò avvenisse questo non servirebbe a fornire una risposta convincente alla domanda degli scettici riguardo ai rapporti tra Israele e l’attuale presidenza statunitense. “Dopo che Obama ci avrà liberato dall’orrore delle armi atomiche” si chiedono i membri del governo israeliano “che cosa vorrà in cambio?”. Se gli verrà chiesto di bloccare le costruzioni nella “regione” questo sarà un segno evidente dell’ostilità statunitense verso Israele.