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In Iran, la moda si fa strumento di ribellione

Elaph (24/02/2014). La moda in Iran non ha il solo scopo di esprimere un gusto o uno stile di vita: essa ha acquisito anche significati politici, esprimendo la ribellione contro l’oppressione e la militanza del Paese. Ornandosi di vestiti, accessori e make-up alla occidentale, le donne iraniane dichiarano di usare lo strumento della moda per trasmettere un messaggio politico.

Sin dal 2009, quando molti iraniani scesero in strada per protestare contro la corruzione del governo Ahmadinejad, l’Iran ha visto una nuova generazione di giovani molto influenzati dai social network e dalle ideologie e gli stili occidentali, molti dei quali sono fuggiti all’estero. Di contro, con l’aumentare di questa tendenza, il regime ha proceduto a una repressione ancora più dura e in continua crescita. I mullah iraniani hanno cominciato a proibire molti simboli della cultura occidentale, tra cui l’abbigliamento, le acconciature, i film, le canzoni e i siti internet.

I giovani iraniani, comunque, continuano a prediligere i brand della moda occidentale. Sul blog iraniano “wendy”, specializzato in abbigliamento alla moda, si legge: “L’attuale governo esercita la stessa linea dura e repressiva del precedente contro tutto ciò che è legato alla moda. La repressione, poi, peggiora con l’avvicinarsi dell’estate, quando gli abiti si fanno più corti e trasparenti”.