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Il primo esperimento libanese per il voto degli espatriati e una denuncia per l’assenza dei nomi sulle liste

Libano
Molti elettori hanno riferito che non hanno ritrovato il loro nome sulle liste una volta giunti presso i seggi elettorali

Al-hayat, (28/04/2018). Traduzione e sintesi di Sabrina Campoli.

Lo scorso 27 aprile il Libano ha sperimentato per la prima volta il voto degli espatriati. Alla prima giornata di questo “esperimento” hanno partecipato i libanesi registrati in 6 Paesi arabi, mentre alla seconda giornata di domenica 29 aprile, hanno aderito gli elettori di altri 34 Paesi stranieri; i loro voti non saranno resi pubblici fino al prossimo 6 maggio 2018, giorno in cui in Libano si terranno le elezioni parlamentari, a dieci anni dalle ultime.

Sono circa 83 mila i libanesi espatriati che si sono registrati sugli elenchi delle votazioni negli ultimi quattro mesi; tuttavia, molti di questi nomi sono stati cancellati dalle liste, per il fatto che questi libanesi raggiugeranno il Paese in vista delle elezioni, così come è successo nei precedenti turni elettorali. I consolati e le ambasciate in Egitto, negli Emirati, in Arabia Saudita, Oman, Qatar e Kuwait si sono trasformati in seggi elettorali; è stata inoltre istituita una sala operativa presso la sede del Ministero degli Affari esteri a Beirut, dove, grazie all’istallazione di enormi schermi, è stato possibile monitorare le votazioni, le irregolarità e l’affluenza, registrata attorno al 46,7%.

Il Ministro degli Esteri libanese Gebran Bassil ha presieduto la sala operativa sin dal mattino e il Presidente libanese Michel Aoun ha espresso la sua ammirazione per l’organizzazione del lavoro e l’utilizzo dei mezzi di monitoraggio, considerandoli “la cosa migliore del mondo”, mentre Bassil ha dichiarato che “gli espatriati hanno il diritto di partecipare alla formazione del futuro del Libano”. Samir Geagea, Presidente esecutivo del partito libanese “Forze Libanesi” ha espresso la sua opinione riguardo la cancellazione di alcuni nomi dalle liste e non l’ha ritenuto un problema, poiché “i nomi registrati sono già abbastanza per sfidare il processo elettorale”.

Al-Hayat ha appreso che alcuni elettori che si sono registrati in Arabia Saudita, Canada, Germania e Belgio, non hanno ritrovato i loro nomi sulle liste degli elettori una volta giunti al seggio; altri hanno riferito che molti funzionari dei seggi elettorali, non hanno ricevuto il permesso per presentarsi il secondo giorno delle elezioni. Il Primo Ministro del Libano Saʿd Hariri si è recato a Tripoli per sostenere i suoi alleati, spostandosi tra i vari quartieri popolari, acclamato dalla folla; in una seconda visita durante la quale ha incontrato il suo alleato Mohammad Safadi e ha dichiarato: “il nostro partito non è debole, ha tirato il Paese fuori dal vuoto”.

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