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Il grande esodo siriano: la vergogna del mondo

Turchia rifugiati siriani

Opinione di Al-Quds. Al-Quds al-Arabi (18/06/2015). Traduzione e sintesi di Laura Giacobbo.

La giornalista americana Belen Fernandez ha presentato in un articolo intitolato “Manuale del profugo per le vacanze estive” un confronto doloroso, in cui deride e critica la stampa inglese. Descrive “la sofferenza” dei turisti inglesi che hanno pagato per godersi le vacanze estive nell’isola greca di Kos e vivono “l’incubo” della presenza di migliaia di poveri immigrati siriani. Fernandez ritiene che i profughi siano esposti a molte forme di oppressione e di sofferenza. Racconta, inoltre, la storia di un profugo palestinese dalla Siria intervistato da Human Rights Watch e di come il proprietario di un ristorante gli abbia cosparso addosso del pesticida.

Nel rapporto annuale intitolato “Il mondo nella guerra”, le Nazioni Unite hanno annunciato che l’anno scorso il tasso di richiedenti asilo nel mondo è stato di 42.500 persone in un solo giorno.

Il dipartimento ha indicato che il grande aumento è iniziato nel 2011, con lo scoppio del conflitto siriano, considerato il motivo di esodo della popolazione nel mondo in assoluto (7,6 milioni di emigranti fino alla fine del 2014). La Turchia è ritenuta il più grande Paese che ospita  emigranti siriani ed ha già accolto due milioni e duecento mila profughi. Il Commissario generale per i Rifugiati presso l’ONU, Antonio Guterres, ha detto che “la solidarietà internazionale è molto debole in confronto agli sforzi turchi”. Inoltre la Turchia “ha aperto – secondo Guterres – le sue porte agli iracheni e ai siriani, mentre ci sono molti altri confini chiusi o limitati”.

Guterres accenna  nelle sue ultime parole al progetto ungherese di costruire un muro ai confini con la Serbia per fermare il flusso dei migranti. Il progetto del muro si estende per 175 chilometri e per quattro metri di altezza, e ciò solleva un grande paradosso: la presenza dell’Ungheria all’interno dell’Unione Europea e il suo sistema politico attuale condannano la caduta del famoso muro di Berlino.

Negli Stati forti e ricchi si è registrata una percentuale misera di immigrati (il numero di rifugiati siriani verso gli Stati Uniti non ha superato gli 800 e in Gran Bretagna meno di 150 persone). Questi sono gli stessi Stati che hanno un’influenza enorme sulle politiche del mondo, che sponsorizzano la nascita dei suoi Stati e delle sue entità, che hanno creato Israele, l’hanno armata e hanno sponsorizzato la sua brutalità e che ha incoraggiato i colpi di stato militari.

Queste cifre delineano la tragedia araba a grandi linee, ma trasformano anche gli esseri umani in semplici numeri e sminuiscono le storie di terrore e paura individuali in dettagli. Ciò ci riporta  al responsabile: i regimi arabi barbari o le politiche “civilizzate” che li hanno prodotti e conservati.

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