(Al Huffington Post Maghreb). La fotografia fa parte di una nuova ondata di artisti marocchini di talento, come Lalla Essaydi. In attività da diversi anni, Lalla vive a New York, ma lavora sempre nella sua casa di famiglia in Marocco.
I suoi lavori raffigurano sempre donne – di solito parenti e amiche – ispirate alle rappresentazioni delle odalische nella pittura francese del XIX secolo. Tuttavia, al contrario dei dipinti, le donne di Lalla mostrano poca carne e guardano dritte all’obiettivo, come a sfidare lo spettatore.
Infatti, le parti del corpo non coperte dalla stoffa degli abiti sono oscurate dalla calligrafia, disegnata dalla stessa fotografa e che lei stessa definisce “deliberatamente indecifrabile”. Nella maggior parte del mondo arabo, l’apprendimento della calligrafia è riservata esclusivamente agli uomini: ecco dunque che la fotografa usa l’arte come mezzo per de-costruire le idee su ciò che le donne possono o non possono fare.
Inoltre, molti dei luoghi in cui vengono scattate le fotografie sono tradizionalmente riservate ai soli uomini. “Tutto è minuziosamente calcolato. Non includo qualcosa di bello solo per estetismo”.