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“Il Coro che non c’è”: in nome dei minori in conflitto armato

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Universities Network for Children in Armed Conflict – UNETCHAC con “Il Coro che Non C’è” apre la Conferenza Internazionale a Lussemburgo sulla protezione dei minori in conflitto armato. Alla luce dei drammatici avvenimenti in Ucraina e laddove nel mondo persistono i conflitti, l’appello per la pace nel video musicale realizzato dai giovani cantori.

Il coro senza luogo né tempo di ragazzi dei licei e università romane dà voce a un progetto di cooperazione per sensibilizzare sul dramma dei bambini in conflitto armato: l’Universities Network for Children in Armed Conflict – UNETCHAC si unisce a “Il Coro che non c’è” in un video musicale che affida ai giovani speranza e sogni.

Gli studenti cantori si avvicendano nello spazio aperto di Villa Ada a Roma, le loro voci si raccordano in uno struggente appello: quello di proteggere insieme i più vulnerabili.

Il video raccoglie i frame girati nei diversi momenti di una stessa giornata dagli studenti liceali e universitari della Capitale sotto la guida di Ludovico (Dodo) Versino e aprirà la Conferenza Internazionale “Children in Armed Conflict: How can they be protected in a multilevel international framework?”

L’evento, organizzato da UNETCHAC e dalla Cattedra UNESCO per i Diritti Umani dell’Università del Lussemburgo in collaborazione con L.A.W. International l’Istituto di Studi Politici “S.Pio V”, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Lussemburgo, si svolge il 21 e il 22 Novembre presso l’Università del Lussemburgo, in presenza e in modalità virtuale, proponendo un dibattito tra rappresentanti di istituzioni internazionali e nazionali, organizzazioni della società civile, ricercatori, accademici e studenti. 

«Abbiamo voluto sostenere questo evento perché riguarda un tema cruciale e di scottante attualità. L’Italia e il Lussemburgo sono fianco a fianco nel promuovere i diritti fondamentali dei più deboli, anche attraverso iniziative di studio e sensibilizzazione come questa importante conferenza»,  ha sottolineato Diego Brasioli, Ambasciatore d’Italia a Lussemburgo .

La Conferenza intende agevolare uno scambio di esperienze per mettere in campo programmi multilaterali per la salvaguardia dei diritti fondamentali dei bambini coinvolti non solo nel conflitto russo-ucraino ma in tutti i paesi colpiti da conflitti armati.

Intervengono, tra gli altri: La Granduchessa Maria Teresa di Lussemburgo, Ambasciatore di buona volontà dell’UNESCO e Eminent Advocate dell’UNICEF, Anne Goedert, responsabile per i Diritti Umani del Ministero degli Affari Esteri del Lussemburgo, Pasquale Ferrara, Direttore Generale per gli Affari Politici e la Sicurezza della Farnesina, Virginia Gamba, Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per i Bambini e i Conflitti Armati, Eamon Gilmore, Rappresentante Speciale UE per i Diritti Umani, Karim A. A. Khan KC, Procuratore della Corte Penale Internazionale (ICC).

«I bambini sono costantemente vittime, dirette o indirette delle azioni commesse durante i conflitti armati» –ha dichiarato Laura Guercio, Rappresentante del Comitato di Coordinamento dell’UNETCHAC –« Lo sono in Ucraina come nella Repubblica Democratica del Congo, come in Siria e nello Yemen. La Comunità Internazionale non deve mai abbassare la guardia sull’importanza e necessità di offrire e garantire tutti i mezzi necessari affinchè le guerre non distruggano la loro vita e la nostra speranza di futuro».

A fronte dei drammatici eventi che si stanno verificando nel corso di guerre, vicine e lontane a noi, UNETCHAC organizza anche il 24 Novembre a Roma la lectio magistralis sui bambini in conflitto armato tenuta dalla Rappresentante Speciale Virginia Gamba che si svolge presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati ed è aperta a tutte le forze politiche italiane e prevede gli interventi dei deputati di diversi gruppi parlamentari.

Il Coro che non C’è è un progetto nato prima della pandemia che per mezzo delle nuove tecnologie è divenuto virtual choir dando prova che la musica avvicina creando e riscoprendo una spontanea solidarietà tra le nuove generazioni: numerosi i successi che ha conseguito live e sul web come il video medley a cappella Queencubo che in pochi mesi ha raggiunto circa mezzo milione di spettatori.

L’ Universities Network For Children in Armed Conflict continua a lavorare nel mondo con oltre 50 università e istituti di ricerca e con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in Italia nello sviluppo di attività di ricerca che coinvolgono accademici e esperti internazionali, nella promozione della formazione (settimane accademiche, cicli di convegni, conferenze, master e seminari che hanno coinvolto anche studenti da warzone), nell’organizzazione di eventi artistici e culturali. Per continuare a sensibilizzare le istituzioni e la società civile promuovendo azioni concrete.  

Nel corso delle due giornate della Conferenza di Lussemburgo saranno esposte anche le opere del fotografo ivoriano Mohamed Keita che ai bambini in conflitto armato dedicano un racconto visivo, una mostra itinerante che, in collaborazione con la Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Uniti e con il supportodel MAECI, è stata ospitata dal 14 al 18 marzo 2022 anche a New York presso il Palazzo di vetro del Segretariato delle Nazioni Unite ai margini della 66a sessione della Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione femminile.

Un’iniziativa patrocinata dall‘Ambasciata d’Italia a Lussemburgo che vede il coinvolgimento di rappresentanti di istituzioni internazionali e nazionali, organizzazioni della società civile, ricercatori, accademici.

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