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Il gruppo “Ramoscello d’Ulivo” e le sue campagne per i bambini siriani

Syria Untold. 24/04/2014. Traduzione e sintesi di Claudia Avolio.

In copertina, alcuni bambini coinvolti nelle attività del gruppo (fonte: pagina Facebook di “Ramoscello d’Ulivo”)

Gli alberi d’ulivo sono sempre stati un simbolo della Siria. All’inizio delle rivolte, i manifestanti porgevano ramoscelli d’ulivo e fiori alle forze di regime mandate a reprimerli. Così, un gruppo di attivisti siriani di Daraa ha pensato di chiamare il proprio progetto “Ramoscello d’Ulivo”, per dare un nuovo respiro all’operato civile. La prima campagna cui il gruppo ha collaborato è “La mia Stanza è la mia Classe”: i bambini e i giovani che non potevano frequentare la scuola per motivi di sicurezza ricevevano così gli insegnamenti del gruppo. “Vogliamo Vivere” è stata poi la campagna finanziata interamente dal gruppo e finalizzata a rivendicare per i ragazzi il diritto più fondamentale: quello alla vita.

L’iniziativa “Voglio Giocare e Disegnare” si è conclusa con un concorso e una mostra itinerante e “Nuova Speranza attraverso la Risata dei Bambini” ha coinvolto anche le famiglie dei più piccoli, nel tentativo di alleviarne le pene. Il gruppo “Ramoscello d’Ulivo” svolge anche altre attività come il piantare alberi e l’offrire sostegno sociale come ad esempio nella campagna “Non dimentichiamoci che l’inverno è iniziato”. In quest’ultimo caso, sono stati distribuiti vestiti caldi e coperte ai siriani e ai siro-palestinesi cui è stato negato l’accesso in Giordania per le loro origini palestinesi. Ha inoltre fondato il proprio centro educativo con un asilo, una scuola elementare e un club per ragazzi, frequentato da oltre 1000 giovanissimi e descritto dai fondatori come “migliore di quanto siano mai state le scuole statali”.

La più grande sfida del gruppo è proteggere i bambini, esposti a bombardamenti ed attacchi. A tale scopo si coordina con gruppi di difesa civile e gruppi armati perché tutelino le scuole e i bus scolastici. “Dobbiamo assicurare almeno una qualche forma di protezione, o i bambini resteranno a casa, isolati dal mondo e dal futuro che un’istruzione può fornire, cosa che è una forma più lenta di morte”. Il gruppo ha un archivio per l’operato nel campo dell’istruzione, dove vengono registrati ad esempio il numero degli studenti e i voti, nella speranza che divengano presto dati ufficiali. Ad ogni modo, col loro lavoro il gruppo prepara questi ragazzi agli esami che potranno sostenere in qualunque scuola siriana.

Al momento il gruppo “Ramoscello d’Ulivo” impiega 45 insegnanti che vengono pagati circa 100 dollari per il loro lavoro: il compenso è frutto delle donazioni fatte dalla comunità e da organizzazioni della società civile. Così è riuscito a restare indipendente e come dicono gli stessi membri, sono “liberi dall’interferenza internazionale e dai gruppi estremisti che hanno preso di mira altre zone”. E aggiungono: “Oggi stiamo operando in Siria. Speriamo che domani potremo farlo altrove, offrendo i nostri insegnanti e la nostra esperienza in Somalia o in qualunque altro Paese in cui i bambini sono colpiti da un conflitto”.

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