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Giordania, Egitto e la crisi del gas

Al-Sharq al-Awsat (31/10/2012). Nelle ultime settimane, l’Egitto ha smesso di fornire gas alla Giordania senza giustificazione ed in violazione degli accordi bilaterali in materia. Tuttavia, negli ultimi giorni il governo egiziano ha dichiarato che riavvierà la somministrazione di gas al suo partner. Quindi, perché l’Egitto aveva sospeso la fornitura di gas?

La cosa strana è che nei giorni durante i quali il gas non veniva fornito al Regno di Giordania, senza nessun motivo convincente né di natura politica né concernente questioni di sicurezza, l’esportazione continuava senza problemi verso Israele.

Un altro aspetto strano della faccenda, ed anche preoccupante, è che alcune voci sostengono che siano stati i Fratelli Musulmani stanziati in Giordania ad essersi offerti come mediatori per risolvere la questione e ripristinare le forniture di gas dall’Egitto. Il fatto che la Fratellanza assuma un ruolo così importante è un campanello d’allarme sul rafforzamento della loro sfera di influenza nella regione, ma soprattutto sulle loro intenzioni. Di fatti, molti in Giordania stanno cercando un qualsiasi pretesto per far scoppiare una crisi che conduca il Paese nella scia della primavera araba e, tra di essi, i Fratelli Musulmani sono quelli più inclini a che ciò accada.

Non ci sono dubbi che fermare la fornitura di gas favorisca ed alimenti la probabilità di una crisi in Giordania, che la porrebbe in una situazione alquanto rischiosa soprattutto considerata la minaccia che il regime al-Assad costituisce per il Paese.

Da parte sua, il presidente egiziano Morsi, sin dalla sua elezione, ha sempre rassicurato i Paesi arabi dichiarando che non avrebbe cercato di esportare l’ideologia della Fratellanza. Purtroppo la politica non è fatta solo di parole, ma anche di azioni volte a mantenere i propri interessi. Il fatto che l’Egitto abbia sospeso temporaneamente l’esportazione di gas verso la Giordania poggia sicuramente su delle vere e proprie ragioni strategiche, come ad esempio provocare i Paesi del Golfo, particolarmente attenti alla sicurezza del Regno. Rimane quindi da chiederci il perché di queste provocazioni e di questa minaccia nei confronti della Giordania.

Articolo di Tariq al-Homayed

Traduzione di Roberta Papaleo