Cari amici, oggi vi aggiorno sulle attività di una musicista giordana che già intervistai diverso tempo fa, per Arabpress. La sua musica mi fa pensare ad una placida armonia di linguaggi, esperienze e tradizioni che formano un ponte sonoro tra il mondo arabofono e quello occidentale.
Ghiya Rushidat è compositrice e pianista, molto attiva nella creazione di colonne sonore, documentari ed altro. Le ho chiesto, in questi giorni, che novità ci sono. Nei prossimi giorni sarà disponibile il suo nuovo lavoro, su iTunes, con i brani “Change of Heart”, “A New Place”, “The Bench”, “Unspoken” e “Forthcoming”.
Musica e coscienza sociale, in Ghiya, sono affiancate e riconoscibili in documentari come quello sui rifugiati iracheni, ad esempio, che è stato proiettato a Bruxelles, o come quello sulla violenza nelle università giordane, per Al-Jazeera. Altra collaborazione eloquente, in tal senso, è quella con Frank Ashley, per il quale Ghiya sta lavorando su una canzone rap che parla di pace nel mondo e di dialogo che porta ad “accepting each other”.
Non mancano altre tipologie di lavoro, come lei stessa mi scrive: “…Working on a video game in September, based in Germany; composing and producing a reality show in USA with award winning director John Asuncion”.
Ghiya ha anche arrangiato e orchestrato un album per il celebre oboista Tom Boyd, forse il più ascoltato al mondo grazie alle sue esecuzioni in 1400 colonne sonore per cinema, tra cui “Forrest Gump” e “Titanic”.
Un tour in sette Paesi del Medio Oriente, compresa la sua Giordania, è in preparazione per il prossimo periodo.
Attualmente è anche in fase di negoziazione il contratto con il regista di Bollywood Riju Sam, per il quale Ghiya si occuperà della composizione della colonna sonora e di due canzoni.
Augurando a Ghiya Rushidat ogni bene e l’augurio di una carriera musicale sempre più intensa, sempre aperta al mondo e ai suoi vari linguaggi e modalità di espressione, ci salutiamo con l’ascolto di alcuni suoi brani.
A presto!
https://www.youtube.com/watch?v=6SvNw3qseSY