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Germania e Egitto: diritti umani o interessi economici?

di Heba Afify e Mohamed HamamaI. Mada Masr (03/06/2015). Traduzione e sintesi di Silvia Di Cesare.

In seguito alla visita ufficiale del presidente egiziano El-Sisi in Germania, i partiti dell’opposizione tedesca e gli osservatori hanno condannato l’ipocrisia del governo tedesco che se da una parte critica le violazioni dei diritti umani in Egitto, dall’altra accoglie in pompa magna la massima autorità dell’Egitto.

La parlamentare tedesca ha raccontato a Mada Masr in un’intervista via e-mail che tra i quattro grandi blocchi che compongono il parlamento, i conservatori e i socialdemocratici (che costituiscono la maggioranza del governo) erano favorevole alla visita, mentre le due fazioni politiche Alleanza ’90 / I Verdi e La Sinistra, erano contrarie.

“Semplicemente il governo tedesco non è credibile  se contesta la violazioni dei diritti umani in Egitto, mentre stende un tappeto rosso per El-Sisi” ha sottolineato Buchholz, membro del La sinistra.

Nell’ultimo mese, l’ex presidente Mohamed Morsi è stato condannato a morte, insieme ad altri membri dei Fratelli Musulmani, con conseguente rinnovata condanna internazionale per gli arresti di massa in Egitto, i processi giudiziari difettosi e le condanne a morte.

In una dichiarazione rilasciata dal gruppo parlamentare Alleanza ’90 / I Verdi si accusa El-Sisi per governare senza un parlamento da quasi due anni, per un eccessivo uso della violenza da parte dello Stato e per l’approvazione di leggi e decreti repressivi. Il governo tedesco aveva posto l’elezione di un parlamento come condizione essenziale per la visita di El-Sisi, ma questa clausola è stata rimossa dopo il rinvio delle elezioni di aprile.

Nonostante le forti critiche che l’annuncio della visita del presidente egiziano aveva suscitato in Germania, la Cancelliera Merkel ha accolto El-Sisi che ha incontrato anche Sigmar Gabriel, il ministro per gli Affari economici e l’energia. Gabriel ha guidato la delegazione tedesca in Egitto durante il vertice per lo sviluppo economico tenutosi a a Sharm el-Sheikh in marzo. In una breve dichiarazione rilasciata dopo l’incontro con El-Sisi, Gabriel aveva dichiarato ai giornalisti che “lo stato di tutta la regione dipende dalla stabilità o l’instabilità di Egitto”.

Tuttavia, la stabilità non è l’unica grande preoccupazione per la Germania. Durante la conferenza, Gabriel ha supervisionato un accordo e diversi protocolli di intesa tra Siemens AG e l’Egitto. Siemens AG, la multinazionale tedesca con sede a Berlino, ha stretto un accordo con il governo egiziano per costruire una centrale a ciclo combinato e di energia eolica, accanto ad una fabbrica per la produzione di pale per turbine eoliche. Una stima primaria della transazione è di 4,2 miliardi dollari. Pochi giorni prima della visita di El-Sisi a Berlino, il governo egiziano aveva approvato l’accordo con Siemens per la produzione di energia, pari a 7,8 miliardi dollari, secondo quanto dichiarato dal quotidiano Al-Ahram.

Il quotidiano tedesco Spiegel Online ha accusato Berlino di “tradire i propri valori e interessi per facilitare un affare economico di miliardi di euro”.

Heba Afify giornalista, collabora con diversi giornali egiziani e internazionali.

Mohamed Hamama, giornalista del giornale online Mada Masr.

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